Per il vecchio bomber non c’è più posto. Svolta a sorpresa per il Parma del futuro, di cui non farà parte Alessandro Melli.
L’attaccante idolo dei tifosi, figlio d’arte, prodotto del settore giovanile, che debuttò in prima squadra a 16 anni e poi protagonista indiscusso della scalata nei tempi d’oro di Scala, nonché autore di gol rimasti nella storia, come quello alla Reggiana nella partita che sancì la promozione in A e quello alla Juventus nella finale di Coppa Italia ’92, non rientrerà infatti all’interno dei quadri societari del club, come largamente ipotizzato (e sperato) dal popolo crociato durante tutta la stagione.
Melli, che nelle ultime 10 stagioni aveva svolto il ruolo di team manager, è reduce da un’annata vissuta dietro al microfono, negli inediti panni di seconda voce (più che mai tifosa ed emotivamente coinvolta…) per Sky delle 38 partite del Parma in Serie D trasmesse dall’emittente satellitare con la telecronaca di Gaia Brunelli. Ma in vista del ritorno tra i professionisti, il rientro nella famiglia crociata sembrava scontato.
Per tutti, tranne che per il diretto interessato, che solo pochi giorni fa era stato più che mai prudente sul tema, confidando ovviamente in una chiamata, ma affermando anche che, qualora non fosse arrivata, ne avrebbe preso atto.
Proprio questo è successo nella giornata di venerdì, quando a comunicare la dolorosa decisione sono stati proprio due vecchi amici di Sandro, il presidente Scala e il responsabile dell’area tecnica Lorenzo Minotti. Certo con un groppo in gola, inferiore però a quello dei tifosi. Ancora incapaci di darsi una spiegazione.