In occasione dello “Sport Movies & TV – 34th Milano International FICTS Fest”, che si è tenuto presso il Palazzo della Regione Lombardia dal 16 al 21 Novembre, è stato premiato Urbano Cairo, imprenditore, editore e presidente del Torino, con la più alta onorificenza della FICTS, l’“Excellence Guirlande d’Honneur”, considerata l’Oscar della TV e del Cinema sportivo.
Il presidente ha risposto ad alcune domande in un’intervista esclusiva per i lettori di Sportal.it.
In questo inizio di stagione il difensore giallorosso Bruno Peres non sta impressionando il pubblico giallorosso, due parole in sua difesa?
“Difendere Bruno Peres mi è facile perché è un giocatore che da noi ha fatto cose strabilianti, chiaramente poi, come sempre accade, quando si cambia squadra si ha bisogno di tempo, anche Zappacosta per esempio lo scorso anno era uno Zappacosta e quest’anno è uno Zappacosta completamente diverso. Belotti stesso, lo scorso anno arrivò e durante le prime 10 partite non realizzò tutti i goal che sta facendo adesso, però poi si sbloccò”.
Qual è l’origine del problema?
“Secondo me semplicemente occorre avere un po’ di pazienza: il giocatore ha delle qualità straordinarie, che ha chiaramente delle caratteristiche offensive notevoli; è noto, d’altra parte, che noi lo utilizzavamo come quinto e non come quarto, perché lui è molto più portato ad offendere, ad attaccare anzichè a difendere”.
Potrà migliorare, secondo lei, questa lacuna?
“È uno che può anche migliorare nella fase difensiva, però ha delle qualità tecniche come ce ne sono pochi, perlomeno ce n’erano pochi nel Toro, ma ce ne sono pochi nel campionato italiano.”
Dall’altra sponda del Tevere però Immobile si è subito ambientato nella Lazio
“Questo è relativo perché Immobile si è ambientato bene alla Lazio, ma non si era ambientato al Borussia Dortmund e neanche al Siviglia”.
Il fatto di giocare come italiano in una squadra con molti italiani lo aiutato, concorda?
“Forse questo lo (riferito ad Immobile ndr) ha fatto ambientare. Bruno Peres è, invece, un giocatore brasiliano venuto a Torino, impiegò anche con noi qualche settimana, se non addirittura qualche mese di ambientamento, poi ha fatto benissimo e l’anno scorso è ripartito in maniera strepitosa, addirittura dopo un anno di ambientamento. Roma è comunque una città importante”.
Una piazza troppo esigente secondo lei?
“No, esigente no, mi spiego: un giocatore quando gioca nella Roma è evidente che deve fornire un certo tipo di prestazioni e di risultati. Secondo me va un filo aspettato perché è un giocatore che possiede delle qualità, io credo, incredibili ed è uno dei giocatori che mi divertiva di più, grazie anche a quella capacità di cambio di passo”.
Quella rete che sancì la vittoria nel derby contro la Juventus è rimasta nella memoria di molti?
“Quel goal coast to coast è una cosa che tutti noi del Toro ci ricordiamo”
Viceversa, i tre giallorossi che adesso militano nel Torino, Castan, Ljajic, e Iago Falque, come stanno andando?
“Si sono ambientati bene: Castan sta crescendo partita dopo partita, Ljajic ha le qualità che tutti ben conosciamo e, infine, Iago Falque sta facendo benissimo, ha segnato anche dei goal, ha fatto bene. Direi tutti e tre molto bene.”
Da imprenditore e Presidente di una squadra di calcio, cosa ne pensa della vicenda del nuovo stadio della Roma?
“Non l’ho seguita molto, non la conosco così bene da poter dare un giudizio compiuto, l’ho seguita molto superficialmente”.