Mai proverbio fu più calzante. Tra i due litiganti Parma e Avellino a godere è il Novara. Conclusione a sorpresa, e amara per tifosi, allenatore e dirigenti crociati, della trattativa per portare alla corte di Apolloni Gianluca Sansone.
Dopo una lunga riflessione, che ha occupato di fatto tutto il weekend, l’attaccante della Sampdoria ha infatti deciso di rifiutare tanto la proposta degli irpini che quella degli emiliani premiando l’inserimento tardivo, ma evidentemente efficace, dei piemontesi.
Sansone si veste quindi d’azzurro e va alle dipendenze di Roberto Boscaglia, lasciando con un palmo di naso sia il presidente dell’Avellino Taccone, che si era detto fiducioso fino al primo pomeriggio di martedì, sia l’ambiente ducale, convinto ormai da ore di aver chiuso l’affare a proprio favore, forte della proposta di un biennale da 300.000 euro.
Decisiva la volontà del giocatore, perplesso fin dalla prima ora circa la possibilità di scendere in Lega Pro: infatti in base alle indiscrezioni, Sansone ha accettato un contratto su cifre inferiori, di due anni con opzione sulla terza stagione.
D’altronde che qualcosa stesse andando per il verso sbagliato si era capito fin dal primo pomeriggio, quando il duo Galassi-Minotti non si era presentato alla prevista conferenza stampa, lasciando parlare il “povero” e evidentemente ignaro Apolloni, che durante il primo giorno di allenamenti si era dichiarato in attesa dell’innesto di Sansone. Non sarà così e adesso occorre mettersi al lavoro per trovare un’alternativa nello stesso ruolo.