Rino ha detto basta. La turbolenta estate del Pisa non conosce pace così dopo i problemi legati all’iscrizione e le disavventure di salute e personali del presidente Petroni e un mercato immobile hanno spinto Gattuso a lasciare la panchina sulla quale lo scorso 14 giugno aveva ottenuto il primo successo della carriera da tecnico, la promozione in B nella finale playoff di Lega Pro contro il Foggia.
“In seguito ai nuovi, gravi, costanti e inaccettabili problemi societari, che impediscono una corretta e seria condizione lavorativa, e per il rispetto che ho sempre portato e porterò alla città di Pisa e alla tifoseria del Pisa, mi vedo obbligato a rassegnare le dimissioni irrevocabili dalla carica di allenatore del Pisa calcio, unitamente al mio staff ” esordisce il duro comunicato del tecnico.
“Si tratta di una scelta molto dolorosa, a maggior ragione dopo la fresca ed esaltante esperienza della promozione in serie B, ma assolutamente necessaria – continua Gattuso – Sono venute meno le condizioni minime per svolgere un lavoro che porto avanti con passione e senza mai anteporre l’interesse personale a quello del gruppo. Ora le ambiguità all’interno del club e nella sua gestione hanno decisamente oltrepassato il limite. Avevo sperato che la situazione si potesse superare attraverso il lavoro sul campo e la dedizione, ma purtroppo ho dovuto constatare che la mia era un’illusione”.
Evidente tra le righe le accuse alla società, in particolare al presidente Petroni, con cui il feeling non è mai nato e che subito dopo la promozione, assecondando la richiesta di Gattuso di essere liberato, aveva raggiunto un accordo con Zdenek Zeman.
Nome che adesso può tornare d’attualità, nonostante il caos societario: “Io ho una sola parola, a differenza di chi aveva promesso ai tifosi del Pisa e a Pisa un impegno che non è stato in grado di mantenere o non ha voluto mantenere – ha concluso Gattuso – Serberò sempre un ricordo magnifico di questa esperienza, che non esito a classificare come la più esaltante della mia ancora breve carriera da allenatore e tra le più belle in assoluto della mia ultraventennale vita nel calcio. La mia gratitudine verso il Pisa e Pisa non potrà mai venire meno”.