Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha commentato sul Corriere dello Sport l’addio di Higuain: “Mezz’ora dopo ch’eravamo stati informati dalla Juventus della loro volontà di rispettare la clausola abbiamo cominciato a pensare al futuro. Avevamo capito, sin dalle prime dichiarazioni del fratello di Higuain, che si sarebbe corso il rischio di dover individuare un nuovo centravanti, e per questo le riflessioni erano state avviate, ma non pensavamo seriamente che sarebbe andato via, né che avrebbe cancellato con un colpo di spugna il suo triennio napoletano. C’è chi dice che parlare di tradimento sia esagerato, e invece io penso il contrario, perché in questa scelta c’è il senso pieno del tradimento, che comprende anche l’ingratitudine”.
“Siamo consapevoli del dolore della gente, ch’è stato per un po’ anche il nostro. Io penso che i tifosi sappiano rileggere la storia del club e quella di questi ultimi dodici anni; credo che la bontà del nostro progetto sia nei risultati e nel riconoscimento affettivo che riceviamo sistematicamente. E’ chiaro: fa più rumore registrare il venticello contrario, qualche fischio isolato o il chiacchiericcio sul web. Ma a Trento, per esempio, gli applausi sono stati superiori ai cori di dissenso, peraltro scatenati dalla notizia dell’addio di Higuain. Non ricorderò che da sette anni siamo in Europa, ma che non siamo mai venuti meno agli impegni”.
E’ già tempo di pensare a Icardi: “Sogno realizzabile? Vorremmo che lo fosse, com’è chiaro a tutti. Non mi piace entrare nelle pieghe di vicende che devono essere riservate, per quanto possibile. La stampa ha un suo ruolo, lo esegua, e dunque se indaga e scopre e scrive o racconta mi sta bene. Non mi sembrerebbe elegante, in questo momento, che sia io a rivelare alcuni aspetti privati. Ma che Icardi sia un centravanti straordinario lo dicono i numeri; l’avevamo praticamente preso prima che andasse all’Inter. Certi amori non finiscono, evidentemente. Certi amori…”.