I molti tifosi della Lazio che pensavano di aver declinato tutto il campionario delle amarezze dopo il clamoroso voltafaccia di Marcelo Bielsa si sono dovuti ricredere proprio sul finire dell’estate. Alla base delle nuove inquietudini del popolo biancoceleste non c’è neppure l’ancora vacante eredità di Antonio Candreva, bensì l’incredibile evoluzione del caso Keita, scoppiato alla vigilia della trasferta sul campo dell’Atalanta, disertata dall’attaccante spagnolo a causa di un infortunio muscolare smentito dagli esami strumentali.
Società e allenatore si sono già scagliate contro l’ex Barcellona, ma la vicenda non accenna a dipanarsi dopo il botta e risposta tra l’agente del giocatore, Roberto Calenda, e la società.
“Il comportamento dei dirigenti della Lazio è inspiegabile – ha attaccato Calenda, che ha fornito una propria ricostruzione dei fatti – Invece che tutelare un loro patrimonio ne mettono in discussione la parola scatenando un processo pubblico contro il giocatore. Keita non ha disertato nulla, si è fatto male in allenamento, ma purtroppo né Peruzzi né i suoi 5 membri dello staff sanitario hanno avuto l’accortezza di accompagnare Il giocatore in clinica dove i medici, terminato l’ esame strumentale, gli hanno detto di rimanere a riposo per alcuni giorni visto il leggero trauma distorsivo al ginocchio. Il risultato è: tutti contro Keita, ingiustamente!”.
Secondo Calenda, Keita potrebbe rientrare in gruppo in settimana e tornare a disposizione per l’anticipo di sabato contro la Juventus. Escluse ipotesi di mercato: “Non ci sono trattative in corso, il ragazzo vuole scendere in campo perché nonostante la differenza di vedute lui tiene tanto alla Lazio. La realtà dice che il calciatore, da professionista qual è, non intende mancare di rispetto a nessuno. Certo non può nemmeno giocare se ha male al ginocchio”.
Segue l’affondo che ha scatenato una nuova dura risposta del club: “Una società dovrebbe aiutare il suo attaccante invece che attaccarlo pubblicamente con il solo scopo di recuperare il sostegno di tifosi delusi e amareggiati ed in continua protesta”.
“In riferimento alle dichiarazioni del procuratore di Keita – si legge nel comunicato di replica – la società tiene a sottolineare come i referti medici siano inequivocabili e non consentano alcun tipo di interpretazione. La S.S.Lazio non ha alcun bisogno di recuperare il consenso dei tifosi attraverso le vicende di Keita, ma ha bisogno che i propri giocatori dimostrino, non con le parole ma con i comportamenti ed i fatti, la loro professionalità dentro e fuori dal campo”.