E’ la cessione più “illustre” del mercato di gennaio: Manolo Gabbiadini lascia il Napoli dopo due anni per sbarcare in Premier e in una nota saluta la squadra, la società e i tifosi, sottolineando il suo score in azzurro “a chi mi ha etichettato come un calciatore con poca personalità e carisma rispondo con i numeri: con la maglia azzurra ho realizzato 25 reti in 3119 minuti, un gol ogni 124 minuti” e “dimenticando” Maurizio Sarri.
“Ora sì, dopo due anni è veramente arrivato il momento di salutarsi.
In Inghilterra sono pronto e felice di iniziare una nuova avventura; sono tanti i pensieri che mi invadono la mente ed il cuore e metterli in ordine in poche righe non è semplice.
Grazie Napoli. Grazie al Presidente, alla Società, a Benitez, Bigon, Giuntoli, a tutti i componenti dello staff e i compagni di squadra di questi venticinque mesi vissuti insieme in Italia e in Europa.
Grazie ai tifosi napoletani, unici e meravigliosi, per i tantissimi messaggi che mi state inviando sui profili social, prometto che proverò a leggerli tutti. Grazie per aver sempre fatto sentire la mia famiglia a casa e per avergli donato il vostro cuore. Contento ed orgoglioso di essere stato amato per quello che sono veramente dentro e fuori dal campo e non per come gli altri volevano che fossi, esuberante, sorridente per forza; nel bene e nel male sono sempre stato me stesso. Ho apprezzato tanto il vostro modo di supportarmi e di incoraggiarmi, sia nei momenti belli che in quelli meno felici e non dimenticherò mai la vostra accoglienza all’aeroporto.
Un pensiero finale voglio dedicarlo anche a coloro che mi hanno spesso e volentieri criticato etichettandomi come un calciatore con poca personalità e carisma, incapace di reggere le pressioni della grande piazza e del grande club.
Beh, che dire, non amo rispondere a parole ma preferisco far parlare i numeri. Nel calcio i numeri sono tutto e fotografano la realtà dei fatti, con la maglia azzurra ho realizzato 25 reti in 3119 minuti, un gol ogni 124 minuti.
Ciao Napoli, è stato bello
Un abbraccio Manolo”.