L’esperienza all’Inter di Frank de Boer si è conclusa con un divorzio anticipato. Il tecnico olandese, subentrato in estate al posto di Roberto Mancini, non è mai riuscito ad entrare in sintonia con l’ambiente interista e, dopo una lunga serie di insuccessi, è stato esonerato dalla stessa dirigenza che lo aveva fortemente voluto solo un paio di mesi prima.
L’olandese è tornato a parlare in una intervista a ‘Ziggo Sports’ togliendosi qualche sassolino dalla scarpa: “Ci sono i proprietari cinesi, un presidente indonesiano e poi i dirigenti che sono italiani. In teoria loro hanno tutto il controllo, ma in realtà nessuno ha veramente il potere. Credo che questo sia il problema più grande di quella squadra. Loro vorrebbero molto, ma prima bisognerebbe sempre vedere come è l’organizzazione interna”, le sue parole.
E ancora: “?Il 70% dei giocatori era ben allenato per conto proprio, sapeva bene a cosa era destinato. All’Inter stavo provando a inserire un sistema di gioco diverso, un 4-3-3 offensivo nei limiti del possibile. A volte ci è andata bene, come contro la Juventus. Solo che ci sono stati troppi alti e bassi, ci voleva del tempo. Come a Napoli, dove hanno atteso otto anni prima di veder fruttare i loro investimenti. All’Inter invece si voleva arrivare al top in due settimane, e non funziona così”.