Luciano Spalletti non trova alibi per la disastrosa eliminazione della Roma dalla Champions League.
Contro il Porto, all’Olimpico, i giallorossi hanno perso la testa e il mister lo sa bene: “Abbiamo sbagliato, all’inizio, nella gestione della palla: era quello che mi premeva perché la partita scorresse su dei binari corretti. Non ci siamo riusciti e loro sono stati bravi ad andare subito in vantaggio. Poi, quando ci organizzavamo per ripartire, siamo rimasti in 10. I tre rossi pesano, sono delle ingenuità: l’anno scorso abbiamo sempre finito in 11 tranne una volta per somma di ammonizioni, è stata una delle nostre caratteristiche e ora non capisco come mai sia successo quello che è successo stasera e nel match di andata. Dovevamo essere più calmi. Noi non eravamo al meglio della condizione per via degli infortuni, poi era importante la gestione della palla all’inizio e per questo avevo scelto De Rossi come centrale, perché lo interpreta bene. Però abbiamo sbagliato: siamo stati lenti e abbiamo perso palloni per leggerezze nostre. Loro sono stati più tranquilli, noi ci siamo innervositi”.
Durissime le parole che Spalletti ha usato per commentare le espulsioni di andata e ritorno: “Non si può, in due partite di playoff di Champions, rimanere in 10 nel primo tempo. Ma io non cambierei niente di quello che è stato fatto dal 9 di luglio a oggi, cambierei soltanto l’inizio di partita di stasera. Ora ci sarà un periodo di tempo durissimo, con tutti a metterci il dito dentro: dovremo tapparci naso, orecchie e occhi e far viaggiare le gambe per fare in maniera incredibile nel prossimo futuro”.
“Abbiamo perso una partita importante – ha aggiunto Spalletti lasciando presagire un momento molto difficile -, che ci crea difficoltà altrettanto importanti nel ricreare un ordine. È un risultato difficile da digerire, per come è venuto e per tutte le fatiche spese per arrivarci”.