Davide Malacarne dopo otto anni tra Quickstep, Europcar e Astana, con gli ultimi due passati da gregario di Aru e Nibali, è rimasto senza squadra.
“Fino al 31 dicembre sono un professionista e mi comporto di conseguenza. Non amo la palestra, quindi mi dedico alle passeggiate in montagna e alla bicicletta qui a Feltre, nel Bellunese. Con la preparazione sono addirittura più avanti rispetto a un anno fa. Non so il motivo: forse pedalare è un modo per sfogarmi. Ho lottato una vita, ho fatto sacrifici, sento di essere maturato come corridore: non capisco perché debba smettere proprio ora”, ha spiegato alla Gazzetta dello Sport.
“All’Astana mi sono trovato bene: sono sempre rimasto umile perché c’erano campioni del livello di Nibali, Aru, Fuglsang. Visto il risultato, però, potevo pensare un po’ più a me stesso: provare a vincere o a mettermi in mostra. Forse sono stato troppo generoso”, ha ammesso.
“Una trattativa non è andata a buon fine e mi sono ritrovato in questa situazione – conclude -. Sto portando avanti un progetto per mettere la mia esperienza al servizio degli altri. A gennaio, poi, mi iscriverò al corso per tecnici: insegnare o guidare un’ammiraglia non mi dispiacerebbe. L’importante è non perdere la fiducia”.