La Ferrari tocca il fondo a Hockenheim, allungando a 19 la striscia di Gp senza vittorie. Ma se vedere la bandiera a scacchi prima di tutti quest’anno sembra pura utopia a colpire in negativo critica e tifosi è la totale mancanza di progressi a dispetto dei passi da gigante compiuti dalla Red Bull, oggi seconda forza del Mondiale come confermato dal sorpasso nella classifica costruttori dopo il Gp di Germania, che ha visto le due vetture austriache chiudere al 2° e al 3° posto davanti a Rosberg e prima delle Rosse in versione più che mai sbiadita.
Al termine della gara però Maurizio Arrivabene prova a non arrendersi: “Non abbiamo fatto una prestazione da Ferrari, purtroppo da sabato pomeriggio abbiamo visto tutti che i problemi noti tornavano a galla – ha detto il team principal del Cavallino – La Red Bull ha fatto dei miglioramenti e bisogna riconoscerli, senza nascondersi. È evidente che adesso invece che un solo competitor ne abbiamo due, ma nessuno ha intenzione di arrendersi”.
Arrivabene ha poi provato a togliere il carico delle responsabilità al nuovo Chief Technical Officier Mattia Binotto, che ha sostituito James Allison: “È appena arrivato e non gli possiamo chiedere miracoli”.