Lewis Hamilton si aggiudica la “battaglia” di Austin, ma Nico Rosberg vede il traguardo. Il Gp degli Stati Uniti, quart’ultima prova del Mondiale, è il solito dominio della Mercedes, ma alla fine mai come questa volta il più contento non è chi sale sul gradino del podio: grazie al secondo posto alle spalle del compagno di squadra, infatti, Rosberg conserva un vantaggio confortante in classifica, pari a 26 punti (331-305). Risultato comunque importante per Hamilton, che centra la 50esima vittoria in carriera, terzo pilota della storia a riuscirci dopo Schumacher (91) e Prost (51).
Altra giornata no per le Ferrari, partite dalla terza fila: Raikkonen è costretto al ritiro al 39° giro a causa di un problema tecnico sorto dopo il 3° pit stop, mentre Vettel indovina la strategia, ma deve accontentarsi del sogno di guidare la corsa per tre giri, tra l’11° e il 13°, per poi finire al 4° posto, davanti a un sorprendente Alonso.
Hamilton scatta bene dalla pole a differenza del compagno che si fa sorprendere da Ricciardo. La Red Bull del pilota australiano lotta, ma poi deve arrendersi alla differente strategia della Mercedes: il sorpasso di Rosberg si concretizza solo al box.
Va molto peggio all’altra Red Bull, quella di Max Verstappen, protagonista di un’altra gara emozionante: al 27° spiazza il box con un pit stop non annunciato perdendo secondi preziosi, poi dopo tre giri si arrende a un problema al motore, dopo aver percorso parecchi giri a velocità ridotta.
L’ordine di arrivo
1. Hamilton
2. Rosberg
3. Ricciardo
4. Vettel
5. Alonso
6. Sainz jr.
7. Massa
8. Perez
9. Button
10. Grosjean
11. Magnussen
12. Kvyat
13. Palmer
14. Ericsson
15. Nasr
16. Bottas
17. Vehrlein
18. Ocon