E con questa sono 65: stiamo parlando delle pole position nella carriera di Marc Marquez.
Quella di Phillip Island, che gli consentirà di partire davanti a tutti nel GP di Australia, ha un sapore diverso: il catalano della Honda si è laureato aritmeticamente campione del mondo al Motegi, sfruttando le cadute dei rivali Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, ma non si accontenta del titolo iridato, vuole chiudere alla grande.
“Era importante la pole position – ha dichiarato Marquez ai microfoni di Sky Sport -, ma era importante anche sfruttare una sessione ‘normale’. Fino alla Q2 non eravamo mai riusciti a girare sull’asciutto e per fare il set-up bisogna girare, quindi ho continuato a spingere anche se sapevo di essere primo. Questo mi ha permesso di capire che per la gara dobbiamo fare alcune modifiche se correremo sull’asciutto”.
Per quanto riguarda la gara tutto ancora può succedere (soprattutto per il meteo), ma il centauro classe 1993 può stare relativamente tranquillo viste le fatiche patite dagli avversari: “Proverò almeno a salire sul podio, ma vediamo come andrà anche perché Lorenzo, Viñales e Valentino partono tutti indietro. Tra i primi è veloce Crutchlow. Ma poi bisognerà capire se sarà una gara asciutta o un ‘flag to flag'”.
Infine, Marquez ha svelato le sue priorità. La velocità? Passa in secondo piano. “Abbiamo fatto un grandissimo lavoro, ma in generale in tutto il weekend. Con tutti questi cambiamenti delle condizioni, più che essere veloce è importante fare la strategia giusta e la scelta giusta in ogni momento”, ha concluso Marquez.