Una gara-1 vibrante e apertissima, chiusa in un finale eterno, con gli ultimi due secondi che avrebbero potuto cambiare risultato e senso della partita. E alla fine a prevalere al PalaTaliercio è Venezia, che batte Sassari 72-70 e si porta avanti nella serie che assegnerà lo scudetto. E la Dinamo cade dopo la lunghissima striscia di imbattibilità.
Servono quasi due minuti per aprire le marcature nella finale, ci pensa Bramos con una tripla, ma non sblocca particolarmente le due squadre. Tanti errori e pochi canestri, poi gli ingressi dalla panchina lanciano i padroni di casa a +6. E’ solo un lampo, perché l’ex McGee trova il modo di scardinare la difesa lagunare, prima con le triple e poi con un paio di penetrazioni vincenti, firmando il sorpasso (22-23 al 14’). Ed è nuovamente l’americano a dare il via ad un allungo ospite prima dell’intervallo lungo, con la Dinamo a +8 (29-37), grazie anche a Polonara e Cooley.
La doppia cifra di vantaggio è firmata da Carter con la prima azione della ripresa e Sassari scappa davvero (34-47 al 24’), con un’energia doppia rispetto a quella dei padroni di casa. I sardi sprecano la possibilità di ipotecarla ed è Haynes a ridare un po’ di fiato alla Reyer. La difesa riesce a fermare l’attacco ospite e, avvicinandosi al ferro, torna a contatto con Watt, per poi trovare un clamoroso sorpasso con una tripla fortunosa di Daye sulla sirena del terzo periodo (54-52 al 30’). E si va ad una lunga volata: la Dinamo sbaglia tanti liberi e Cerella dice ancora parità a 4’30” dalla sirena. Gentile annulla il +5 veneziano, Stone fa ancora +3, Thomas dice -1 dalla lunetta, ma sbaglia il tiro del sorpasso. Haynes fa 1/2 e Sassari ha il pallone a 2” dalla fine. Spissu sbaglia, 1-0 Reyer.
Articolo in collaborazione con Basketissimo.com