Oggi a Trieste oltre all’arrivo da Sarajevo, per l’omaggio alla Under16 bosniaca, di Frankie, la mascotte degli europei che poi andrà a Berlin,o era previsto un incontro fra i giocatori e i vertici federali, tutti a pensare: sarà la questione dei premi.
“No, i giocatori non li hanno mai chiesti, è stato il presidente ad anticiparli dicendo che un premio è giusto, a obbiettivo raggiunto, come si fa al CONI“, ha spiegato il vicepresidente vicario Laguardia senza aggiungere altro: se parlerà a fine Europeo.
In CONI non c’è un tariffario olimpiadi, mondiali, europei; da Pechino in avanti un oro è stato monetizzato in 250 mila euro, ovviamente lordi e non netti come aveva chiesto una delegazione azzurra in Cina. Come si fa, ci si chiede, a quantificare la portata di un risultato?. E soprattutto questo risultato dell’Europeo che, si capisce lontano un miglio, è il pass salva-Fip per riproporre in blocco o quasi, salvo qualche ritocco formale, un certo format gestionale fino al 2020. Con le sue politiche, le sue dinamiche, le sue parate, anche se Petrucci annuncia grandi cambiamenti.
Ad essere onesti, che colpa ha Petrucci? Aveva detto chiaro e tondo “la cosa principale è il bene della Nazionale” nel suo ritorno al basket, su esplicita richiesta dei Comitati Regionali che pensavano di avere larghe autonomie mentre si leccano le ferite avendo perso qualche pezzo importante della loro lobby. Si è verificato l’opposto: un centralismo con la C maiuscola, consigli federali di mezz’ora e arrivederci alla prossima volta e le lunghe ferie estive.
Il suo cavallo di battaglia è l’araldica azzurra. Fino ad oggi avara di grandi momenti e risultati, con la bocciatura della femminile che però ha almeno dietro un gruppo migliore di quello maschile senza un vero centro dalla senior alla Under16, torneo agli Europei ma senza qualificarsi per i Mondiali con l’8° posto, idem prima alle Olimpiadi. Come sta scritto insomma sul dollaro “e pluribus unum” (da molti per uno) questo è il motto imperante, unica sintesi di un quadriennio varato senza un programma scritto all’assemblea elettiva non avendo l’ex reuccio dello sport italiano nemmeno un concorrente di facciata.
Non ci ha fatto una bella figura tutto il basket, e dov’erano le Leghe, soprattutto quella di A, e tutto il popolo degli scontenti per le gabelle, i Nas, l’elasticità eccessiva delle norme e nell’invenzione di formule, i costi del Settore Squadre Nazionali nell’ultimo quadriennio?… Ad onor del vero però, tornando ai premi Petrucci si è già sbilanciato, non sulla cifra ma sul senso della portata dell’evento, dichiarando che questo europeo vale un mondiale senza gli Stati Uniti. E se quindi in caso di qualificazione gli azzurri gli ricordassero questa sua frase, potrebbe rimangiarsi quel che ha detto?. Per cui, come per Parigi, anche Rio val bene una messa.
Pianigiani va avanti con le sue convinzioni, in tutta autonomia come è giusto e conferma, a chiusura della preparazione che la scelta dei 12, delle persone, è secondaria rispetto a quello che si aspetta dal torneo di Trieste. “Per noi – questo il suo modo di ragionare – sarà l’ultimo test per cercare di fare passi avanti sotto l’aspetto della tenuta fisica e mentale, che è la cosa che mi preme di più. A Berlino questo conterà per competere, poi saranno i dettagli a fare la differenza fra vincere e perdere”.
La Serbia intanto sale in vetta nel “Power Ranking 4” e nell’indicatore FIBA della penultima settimana di avvicinamento agli Europei l’Italia perde 2 posti (dal 5° al 7°), con la seguente motivazione (stavolta da sottoscrivere) tradotta dall’inglese: “Gli italiani hanno perso due gare nel giro di 24 ore contro una sola fino a sabato. Sono stati sorpresi dall’Ucraina con un vantaggio di 27 punti, e poi battuti in una partita dura con la Slovenia. Ma con serie attenuanti per aver le assenze di Gallinari e Cinciarini e l’uscita dal campo di Datome per un leggero infortunio”.
L’Italia è tornata a Trieste dove da venerdì a domenica chiude la fase di preparazione e comunica i 12 per Berlino nel torneo con Russia, Georgia e Michigan State che sarà trasmesso sui canali di Sky Sport che ha acquisito i diritti per gli europei e sabato a mezzogiorno terrà una conferenza stampa con i telecronisti e commentatori e lo staff della produzione per illustrare il suo ingresso nel mondo azzurro. Pianigiani ha rimesso sotto pressione la squadra che ha gli occhi addosso e qualche apprensione per il capitano Datome che è un po’ l’indicatore degli umori e di come vanno le cose, non si è capito la ragione per cui Gallinari non ha giocato con gli sloveni. Si allena persino il presidente Petrucci, il primo che alle 7 è sul lungomare giuliano a fare footing,anche se a Roma la corsa comincia un’ora prima.
Non si capisce la ragione per cui la Spagna sia stata retrocessa al 2° posto del PR4 . Sarà per le 5 assenze, però ha sempre vinto nel suo tour a tappe fra le città spagnole – che sarebbe stata una magnifica occasione per l’Italia più esterofila e incline ai tornei , di varare l “operazione-simpatia” che nel tempo porta risultati, pubblico e incassi – e da ultimo ha strabattuto la Macedonia a Logrono con tre infortuni. Il più serio dei quali lo stiramento del capitano, il 35enne Felipe Reyes, mentre sono usciti dal campo per uno scontro di gioco Ribas e Claver. Grande partita di Pau Gasol, 26 punti e 16 rimbalzi, buon recupero di un fighter e all around importante quale Fernando San Emeterio (15 punti) assente in Slovenia nel 2013 e conferma di Nikola Mirotic, il rookie della squadra di Scariolo con Willie Hernangomez e Guillem Vives.
Queste le Top Ten del “Power Ranking4” (fra parentesi le variazioni settimanali): 1 Serbia (+1), 2 Spagna (-1), 3.Francia (=), 4. Croazia (+2), 5. Slovenia (+6), 6 Lituania (-2), 7. ITALIA (-2), 8. Grecia (+5), 9. Germania (-1), 10. Lettonia (+6). Escono dalle 10 Turchia (15° -8, valutazione grottesca) nonostante fosse avanti di 24 con la Germania di Dirk Nowitzky che l’Italia affronta al debutto a Berlino e la Finlandia (- 2) . Salgono al 18° la Russia che ha vinto le prime due partite a Xanthi e l’Islanda (21°) la squadra più debole di Berlino che apre il 5 settembre con i tedeschi, poi seguirà nel pomeriggio Spagna-Serbia e alle 21 Italia-Turchia.
La Borsa degli Europei vede dunque in ascesa le squadre slave che non hanno mai vinto l’oro dalla frantumazione della Jugoslavia vincitrice di 8 titoli . Se la Serbia è arrivata in cima al ranking accreditata dal “PR4” per una doppia vittoria (non esaltane) nel fine settimana contro Israele, squadra del secondo-terzo livello, è vero anhe che nella squadra di Sasha Djordjevic, il CT del rilancio della squadra mancava di Bojan Bogadnovic.
Non scherzano nemmeno le squadre di due ex campioni anni della generazione precedente a quella di Djordjevic, il coach preferito dei tifosi dell’Armani, la sua ex squadra, che hanno giocato assieme e vinto i maggiori titoli con l’ultima grande Jugoslavia.
Senza misurarsi con le squadre occidentali, è salita al 4° posto la Croazia di coach Perasovic. Si tratta dell’ex guardia dei “plavi” e della Jugoplastika Spalato delle vittorie in Coppa dei Campioni e del suo famoso assist a Kukoc nel supplementare per battere con la bomba del suo 40° punto la Scavolini a Pesaro e giocare la terza finale europea. Il successore di Jasmin Repesa per un naturale ricambio e problemi di salute, come si raccontava al tempo, evidentemente risolti se ha deciso di dedicarsi al rilancio dell’Armani, ha battuto in Lituania i vicecampioni europei in carica senza Valanciunas, nonostante la defezione di Oliver Lafayette . Il debutto con la maglia biancorossa a scacchi del neo play dell’Armani cancellato per un infortuno al ginocchio ha rimesso in pista Dontaye Draper, il moro di Baltimora. Si tratta di un play-gregario con poco tiro da fuori che però è umile, ha disputato gli europei in Lituania e Slovenia e si è detto onorato per questo ritorno. “Per me abituato agli allenamenti di Ivkovic (il suo ultimo coach in Turchia, nda) sarà facile dare quello che mi ha chiesto Perasovic del quale ho apprezzato per la sincerità nella telefonata he mi è arrivata per offrirmi questa inaspettata possibilità”.
Perasovic comunicherà questo fine settimana i 12 giocatori al termine del torneo di Zagabria dove si giocherà uno dei quattro gironi con le slave Croazia, Slovenia e Macedonia, la Grecia, la Georgia e l’Olanda. Un girone che l’Italia deve tenere d’occhio perchè se passa il turno va contro la 1.a o la 3.a del girone A (Francia, Russia, Finlandia, Israele, Polonia, Bosnia Erzegovina) se passa al 4° o 2° posto (e si prevede uno scontro con la Francia negli ottavi o nei quarti a Lille) altrimenti va contro la 4.a o la 2.a del Girone C a se passa al 1° o 3° posto (e potrebbe in quest’ultmo caso essere Slovenia o Grecia e poi la Croazia).
Per un caso di omonimia sembrava che l’americano Randle (ex Maccabi) ricusato dal Lokomotiva Kuban per problemi al cuore dovesse lasciare l’Ucraina, in realtà il giocatore in questione è Brian e non l’americano Jerome FJ Randle (1,78, pg, 28, California Bears,) naturalizzato da Kiev il quale sta benissimo e fatto la sua parte nella famosa rimonta al torneo di Koper. e dopo l’Europeo mette le tende in Turchia (Esisehr).
ATTIVITA’ PRE-EUROPEI – Logrono (Spagna): Spagna-Fyr Macedonia 88-54 (26 Pau Gasol + 17r, 15 F.San Emeterio, 14 N.Mirotic, 11 W.Hernangomez; 9 R.Hendrix, 8 V.Stojanovski, 8 B.Trajnovski).
TRIESTE – Torneo internazionale (Palarubini): 28 ago ven: ore 18 Russia-Michigan State Spartans; 20.30 ITALIA-Georgia; 29 ago sab: 18 ITALIA-Michigan (anticipata per esigenze Tv); 20.30 Russia-Georgia; 30 ago dom: 18 Georgia-Michigan, 20.30 ITALIA-Russia
A cura di Enrico Campana