A Milano, nel 2014, Luca Banchi ha riportato il titolo dopo 18 anni: “Spesso arrivo a fine stagione talmente stanco che non rivedo mai l’ultima partita – ha detto a Cantieri Aperti 365 -. Dopo qualche anno mi hanno fatto rivedere in una premiazione alcuni spezzoni di quella gara 7 e si sono risvegliate grandi emozioni. Dal body language devo confessare che ho avuto un insospettabile controllo rispetto al carico emotivo reale, a maggior ragione perché la sfida era contro Siena. Poi quel controllo si è sfogato solo nei giorni successivi. La cornice del Forum con tutti i tifosi in campo a fine gara è un ricordo splendido. Il solo pensiero di aver a mio modo contribuito a quella gioia dei tifosi dopo tanti anni, ma anche del signor Armani è stata una grande soddisfazione. Stare in quell’Olimpia è stato un privilegio, è stato bello poter dare ad Armani un riconoscimento sul campo per tutto quello che lui ci trasmetteva”.
Per chiudere il quintetto e la squadra dei suoi ricordi migliori: “La Milano di quello scudetto è la squadra più di talento con un quintetto con Hackett, Langford, Gentile, Melli e Samuels e 6° uomo Moss. Come quintetto come play scelgo McIntyre che ha vissuto la crescita più importante in tempo breve, il talento pazzesco di Charlie Bell in guardia, come ala Sato orgoglioso di averlo portato in Europa per primo, nel 4 Stonerook che veramente ha segnato un’era, da pivot Brad Miller che poi ha fatto quasi 1000 partite in NBA. Continua all’estero l’avventura di Cantieri Aperti 365 che venerdì 22 maggio alle 18.30 chiuderà la settimana dietro la scrivania. L’ospite della video-chiacchierata sarà Claudio Coldebella, direttore sportivo dell’Unics Kazan.