L’amministratore delegato della Virtus Bologna, Luca Baraldi, è tornato a parlare di mercato, spiegando il perché dei ‘no’ a Fontecchio e Gentile.
“La scelta su Fontecchio è stata mia e di Zanetti, riflettendo da un punto di vista di dignità – si legge su Bologna Basket -: non per quel che riguarda il giocatore, ma perché se un giocatore viene lasciato libero da Milano non è adeguato alla Virtus. E’ un ragionamento generale, non siamo il collettore di chi non può far parte dell’Olimpia. Chi non serve a Milano non serve nemmeno a noi, e la tifoseria non c’entra”.
“Su Gentile pensiamo che la Virtus non possa essere una palestra per chi si deve riadattare al campionato italiano, e se dobbiamo fare sperimentazioni lo facciamo su prospettive tecniche decise dall’allenatore. Lui è importante per il campionato italiano, Trento è una piazza giusta ma a noi viene chiesto di vincere il maggior numero di gare possibili. E non potevamo permetterci scommesse” ha aggiunto il dirigente bianconero.