Non usa mezzi termini Gianni Petrucci, presidente della Federbasket, per definire la situazione economica attuale non solo del mondo del basket, ma dello sport in generale: “Chi si stupisce della situazione attuale non so davvero dove viva – ha detto al termine del consiglio federale di giovedì -. Stiamo attraversando uno dei peggiori momenti dal dopoguerra”.
Il problema, secondo Petrucci, è il possibile disimpegno degli imprenditori coinvolti nel mondo dello sport, sia come proprietari (come accaduto a Roma) sia come sponsor: “Il settore che più ne risentirà, a mio avviso, sarà proprio lo sport professionistico perché ad essere in crisi non è il basket, né lo sport in generale, ma le aziende e gli imprenditori che sono costretti a dover programmare tagli dolorosi alle imprese sportive che finanziano, pur di salvaguardare i propri dipendenti”.
“Il mio è un grido di allarme per portare all’attenzione del governo il tema del credito d’imposta sulle sponsorizzazioni sportive che ritengo centrale in questo momento – ha aggiunto Petrucci -. E’ necessario intervenire con le risorse che lo sport genera in proporzione a ciò che le società producono, dopo la legge di assestamento del bilancio”.
Petrucci si è poi riferito agli allarmi lanciati da diverse società cestistiche, come ad esempio quello della famiglia Vanoli: “Gli appelli non saranno inascoltati – ha detto -. Il presidente Fip e l’intero Consiglio federale sono vicini a quanti hanno permesso al basket di continuare ad essere tra gli sport più popolari in Italia. Tra questi Claudio Toti, che con la sua famiglia ha rappresentato la pallacanestro a Roma per 20 anni e a cui va, unanime, il nostro ringraziamento”.
Il numero uno della Fip ha anche parlato del possibile ritorno agli allenamenti collettivi nei palazzetti: “La Fip sta lavorando per definire delle linee guida specifiche per il gioco della pallacanestro in stretta collaborazione con il Politecnico di Torino, e saranno rese note appena possibile”.