L’orologio segnava le 23.04 di giovedì 17 settembre. L’ultimo incredibile minuto del supplementare di Francia-Spagna (semifinale Eurobasket) rimarrà nella mente della gente e nella storia del basket per il canestro di Rodriguez che dava un vantaggio alla Spagna, i tre tiri liberi sbagliati da Batum per andare a un secondo overtime e -last but not least – la schiacciata con la quale Pablo “Pau” Gasol ha toccato i 40 punti (il record spagnolo è comunque di Jordi Villacampa, 48 punti). Il match fra i due grandi duellanti ha avuto quasi 7 milioni di spettatori. Si tratta di uno degli indici più alti in assoluto per le reti televisive spagnole e non solo nella giornata ma per i vari programmi.
Giovedì 17 settembre sarà dunque ricordato come il giorno dei record. Non solo quello degli spettatori in Europa con 26.895 , ma anche per il picco di 6.862.000 raggiunto negli ultimi 60 secondi nella telecronaca di “Cinco” che ha suggellato un 35,3% di ascolto che vale oro per la racconta pubblicitaria, tanto che approfittando delle giornate di riposo n attesa della finale di domenica alle 19 Francia-Lituania, le Tv spagnole hanno immediatamente riempito le 48 ore di vigilia per la sfida che oltre la qualificazione per i Giochi vale la medaglia d’oro, con un martellamento di spot insistendo sullo slogan “Nunca es imposible”( Niente è impossibile) e alimentando la cosiddetta Gasolmania, il culto per quel grande giocatore di Paul Gasol che sa essere tremendamente attuale nonostante i 35 anni utilizzando ancora antichi gesti del basket, come il “gancio cielo” (sky hook) di Lew Alcindor-Jabbar usato un paio di volte in avvicinamento a canestro.
Che il termometro stava salendo minuto dopo minuto, quasi un passaparola spontaneo fra famigliari e amici, lo si è capito fin dalla conclusione del tempo regolamentare quando al termine dei 40 minuti si erano registrati 4.214.000 telespettatori per un 24,2 per cento già da record con segnali di ulteriore incremento, come il balzo a metà telecronaca con 5.729.000 ascoltatori per il 29,2 per cento. E i picco record sbalorditivo.
Il basket spagnolo con una squadra che sembrava non potesse arrivare alla finale, decimata da infortuni e rinune, e con due centri di 35 anni, Gasol e il capitano Felipe Reyes che già faceva parte della squadra nell’europeo ’99 di Parigi quando la Spagna fu sconfitta dall’Italia, ha via via sconfitto nel prime time del 17 settembre anche i progammi di intrattenimento cosiddetti popolari o di successo come il Grande Fratello (24,1, 1.762.00 , El Hormiguero (12,1 per 2.244.000), Velvet (16,1, 2.859.000) e Aguila Roja (10,9, 1.956.000)
Sfruttando al massimo l’occasione, grazie agli spagnoli he hanno un allenatore italiano (Sergio Scariolo), il basket a dimostrato di saper offrire il messaggio della sua forza attrattiva, merito per primo della Spagna . Una forza compresa dalle Tv grazie ma anche alla lungimiranza e capacità degli organismi di gestione, coma la Feb o Lega Acb, lontanamente parente come capacità dalla collega italiana che pure si avvale di advisors importanti, fattasi scavalcare dall’operazione Italbasket tessuta dalla Fip, per cui avendo ricevuto in questi giorni il modulo per la votazione della Hall of Fame italiana abbiamo votato Gianni Petrucci. Il suo merito è aver coinvolto Sky Sport in grado di offrire una produzione a livello NBA come immagine e commenti, mentre quella francese ha finalmente capito, sfruttando l’occasione di questo Eurobasket, la potenzialità di questo media fruibile dai giovani e dalla famiglia firmando recentemente un contratto da 6 milioni di euro all’anno con un gruppo multimediale leader per 10 anni.
Il Goden Minute televisivo forse vale anche un record nella storia del basket, anche se non esiste al proposito una documentazione ufficiale. Si può contare solamente su dati parziali e sulla memoria. Ad esempio, come abbiamo scritto nell’Enciclopedia del Basket (Rcs/Fbbri Grandi Opere), il record televisivo per il basket in Italia è di 3,5 milioni di telespettatori per la partita dell’Italia degli europei del ’91 di Roma, in Prime Time sulla Rete Due. Qusto grazie ai risultati della squadra di Sandro Gamba e a personaggi come l’allora Antonello Riva che fu il capocannoniere e l’ottimo lavoro di marketing del Gruppo Messaggero di Raul Gardini che all’epoca organizzava l’evento in cui l’Italia vinse la medaglia d’argento perdendo in finale dalla Jugoslavia.
A cura di ENRICO CAMPANA