Bowman è reduce dalle esperienze in NBA e G-League
La Happy Casa Brindisi è pronta ad affidarsi a Ky Bowman nel ruolo di playmaker e il classe 1997, originario della North Carolina, non sembra aver paura di prendersi la responsabilità di guidare la sua nuova squadra sul parquet.
La sua storia, in effetti, ne conferma la tempra: arrivato al college con la possibilità di scegliere tra due sport, il basket e il football americano, sceglie la palla a spicchi e non si guarderà più indietro. E nemmeno la delusione del Draft 2019, quando nessuna delle franchigie decise di selezionarlo da Boston College, riesce a fermarlo: Bowman infatti continua a lavorare e si guadagna le attenzioni dei Golden State Warriors, che lo ingaggiano con un ‘two-way contract’ grazie al quale può trascorrere parte della stagione in prima squadra e il restante tempo della stagione nell’affiliata in G-League, i Santa Cruz Warriors.
Complice una serie di infortuni fra i titolari (Steph Curry su tutti), Bowman diventa protagonista della stagione di Golden State, con 45 presenze di cui 12 da titolare. “Mi sono goduto ogni istante di quella esperienza senza pensare troppo ad altro – le sue parole ai media americani -. Ho lavorato duramente ogni giorno e notte per fare del mio meglio e gli Warriors l’hanno capito. Ho combattuto per strappare un altro contratto, non è andata così ma ho fatto il massimo e sono grato per aver vissuto quei momenti”.
Già, perché con il rientro dei titolarissimi per Bowman si è chiusa la porta degli Warriors. Dopo un paio di altre brevi parentesi in G-League è arrivata la chiamata da Brindisi: una piazza importante dove poter rilanciare le proprie ambizioni ed essere protagonista.