Panathinaikos all’angolo, Virtus alla finestra. Si può sintetizzare così la situazione relativa al futuro dell’Eurolega dopo l’ultima puntata della telenovela che riguarda il club greco, intenzionato ad uscire dalla competizione nonostante un contratto decennale siglato nel 2015 che prevede una penale da 10 milioni di euro, impugnata dal proprietario Dimitris Giannakopoulos.
Una telenovela che coinvolge, nemmeno troppo indirettamente, la Virtus Bologna, che attende sviluppi sulla possibilità di ingresso nell’Eurolega discussa nelle ultime settimane proprio in caso di uscita del club ateniese, soprattutto dopo l’intervista di Jordi Bertomeu a ‘El Pais’ in cui il Ceo di Euroleague Basketball aveva aperto a una seconda squadra italiana, citando proprio le ‘V Nere’ come modello societario positivo.
Contro il Pana si sono schierati gli altri dieci club in possesso della licenza decennale, fra i quali c’è anche l’Olimpia Milano. “Tutti i club hanno espresso il fermo desiderio che il Panathinaikos Atene continui a percorrere il suo cammino insieme all’Euroleague, perché il club é stato parte integrante di questo percorso negli ultimi 19 anni – si legge nella nota sottoscritta dalle società -. Tuttavia, le ripetute gravi e infondate dichiarazioni diffamatorie rese da Giannakopoulos non saranno tollerate”.
“I club ricorreranno ad ogni azione ritenuta necessaria per proteggere la reputazione e l’integrità delle loro proprietà individuali e collettive – si legge ancora nella nota -, e per assicurare che il club adempi in pieno ad ogni obbligo per il quale si è impegnato come membro del gruppo”.
“I club hanno creduto nel progetto collettivo di Euroleague Basketball e continuano a crederci. Restano uniti e forti nel loro insieme, avendo ottenuto successo proprio grazie a questa unità” concludono le dieci società che hanno fatto fronte comune contro i verdi di Atene.