Ceron e un segno del destino
Marco Ceron, con il Corriere di Bologna, è tornato su un segno del destino: essere nella stessa squadra di Jaiteh, involontario co-protagonista del suo terrificante infortunio del novembre 2018.
“Una bella storia. Se nella mia testa dovevo mettere un punto e ricominciare, la ciliegina sulla torta è aver ritrovato la persona con la quale è successo l’incidente, un cerchio che si chiude. Vederlo tutti i giorni in palestra e allenarmi con lui mi ha ulteriormente sbloccato. Forse è più significativo che segnare un canestro” ha raccontato.
“La chiamata della Virtus mi ha lasciato senza fiato, non ci credevo – ha aggiunto Ceron -. Ho pensato che un’occasione del genere non mi sarebbe capitata nemmeno se non mi fossi fatto male. Dopo tutto quello che ho passato, anche solo avere la possibilità di conoscere e vedere come lavorano certi campioni è una benedizione. Ai miei amici dico che essere in palestra con Belinelli e Teodosic è come fare un master per il quale vengo anche pagato”.