Le parole di Dan Peterson
Dan Peterson, da 50 anni in Italia, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera: “Mi sento molto milanese. Ci arrivo nel ’78, quando mi ingaggia l’Olimpia e scelgo di viverci quando smetto di allenare nell’87. La nostra casa a Città Studi, un tempo vicina alla sede dell’Olimpia, comodo anche l’aeroporto, Linate, la Gazzetta dello Sport, il mio giornale, la televisione a Cologno Monzese. Poi vogliamo parlare di Brera? Resta la zona dove l’Unesco, per la sua bellezza, può mettere il suo quartiere generale. Non sono tifoso, ma mi piacciono e seguo con affetto Milan e Inter: sono molti i miei lati milanesi”.
“Perché non ho mai guidato? Meglio così, ho evitato un pericolo ai milanesi. Poi a Milano sono impazienti, hanno il clacson facile con chi non guida bene e veloce”.
Chiosa sul ritiro: “È stato l’errore più grande della mia vita. Well, ero giunto alla fine, ero molto stanco, anche un po’ esaurito. Non volevo poi tenere in ostaggio la mia società, l’Olimpia Milano, costringerla ad aspettare, almeno un mese, la mia decisione. Così ho scelto di smettere”.