Dalle classiche registrazioni delle partite ai sensori per monitorare i movimenti: Datome spiega come si sta evolvendo la pallacanestro.
Pallacanestro e tecnologia vanno sempre più a braccetto. E’ quanto rivela Gigi Datome, cestista dell’Olimpia Milano, in un’intervista a ‘Corriere Innovazione’. Per il veterano azzurro la palla a spicchi è cambiata tanto nel corso degli ultimi anni: “Me ne accorgo più ora rivedendo le vecchie partite. II modo di giocare è sempre più atletico, esplosivo, si cerca maggiormente il tiro da fuori”.
“A Milano usiamo i sensori in allenamento così possiamo monitorare gli spostamenti sul campo – spiega Datome -, controlliamo il battito cardiaco, capiamo se ci affatichiamo, se facciamo troppi movimenti in una direzione e rischiamo il sovraccarico di un apparato muscolare. Si mantiene meglio lo stato di salute del giocatore”.
“Gli allenatori usano anche registrazioni delle partite – aggiunge -, dati statistici che indicano se vado meglio quando gioco a sinistra o a destra, quante volte sbaglio da una parte. Dopo averli analizzati, l’allenatore trasferisce le sue idee alla squadra che poi deve trasformarli in fatti, senza tecnologia”.