Davide Pascolo torna sull’esperienza di Milano

Inizia una nuova settimana delle video-chat di Cantieri Aperti 365 con il team di giornalisti che questa volta si trasferisce in Trentino per una chiacchierata con Davide Pascolo, ala e simbolo della crescita dell’Aquila Basket in tutte queste stagioni. Per Pascolo, originario di Udine, Trento è diventata la sua seconda casa: “Mi trovo a Trento, ormai ci teniamo in forma con le schede di allenamento dello staff, ma non essendoci un orizzonte temporale è un tenersi in forma in generale. E poi quando andiamo a far la spesa, sembra di andare in missione” dice ridendo.

Pascolo è un giocatore che è nato dal basso delle “minors”, facendo tutta la scalata fino allo scudetto vinto con Milano nel 2018: “La mia benzina è stata la mia passione e la voglia di giocare, di andare sempre oltre. Sicuramente la cavalcata con Trento con le due promozioni e la possibilità di giocare in Eurolega avuta all’Olimpia sono le mie soddisfazioni più grandi, al di là del titolo vinto, ovviamente”. E vanno proprio in questo senso le sue due gare che ricorda con maggior piacere: “Con Trento sono davvero molto legato a quella mitica gara 5 contro Torino che ci permise di conquistare la promozione in Serie A, con l’Olimpia certamente quella sfida con l’Olympiacos di uno dei miei idoli come Printezis vinta con quel mio ultimo quarto speciale (15 punti, ndr)”. Ovviamente c’è anche l’azzurro nei ricordi speciali del giocatore classe 1990: “La prima convocazione in azzurro il caso ha voluto che fosse proprio in una partita giocata a Trento contro la Germania, è stato per questo ancora più emozionante. Poter avere la possibilità di conoscere tanti campioni, giocarci ed allenarsi insieme è stato un ulteriore motivo che mi ha permesso di accrescere il mio livello”.

A Trento quella di quest’anno è la settima stagione con la maglia dell’Aquila Basket: “Quando arrivai nel 2011 ai tempi della B1 era davvero strano per me. Udine era una città di basket, mentre a Trento talvolta quando mi vedevano alto pensavano che fossi un giocatore di pallavolo. E’ stato davvero bello vedere come la gente si è appassionata negli altri al nostro sport e ora siamo due realtà davvero ugualmente importanti sul territorio”. Il biennio a Milano lo ha portato fino sul tetto di Italia con la vittoria dello scudetto proprio nella finale contro la “sua” Trento: “E’ stata una bellissima esperienza, anche se difficile in certi momenti, me la porterò sempre nel cuore. Alla chiamata l’emozione fu davvero alle stelle, anche se decidere di lasciare Trento non fu certo così facile. La cosa complessa degli anni di Milano è stato quello che si doveva rendere in poco tempo portando il proprio contributo, ma ovviamente non sapevi mai quando era quel momento”. Chi lo ha decisamente aiutato a formarsi come giocatore di alto livello nella sua carriera è stato coach Maurizio Buscaglia: “Certo, mi ha aiutato tantissimo nel darmi fiducia, facendomi credere di più in me stesso.

E’ stato possibile questo rapporto anche grazie alla società, tutti siamo cresciuti insieme alla squadra. Si è creato questo rapporto speciale tra giocatori, coach e società che ci ha permesso di raggiungere risultati che all’inizio potevano sembrare inimmaginabili”. Per chiudere uno sguardo alla sue fonti di ispirazione: “Mi è sempre piaciuto tantissimo Nowitzki, tornando indietro nel tempo anche Gregor Fucka sempre nel mio ruolo. Poi devo dire, anche se non c’entra con quel che devo fare sul parquet, mi piace molto Chris Paul” Mercoledì 29 aprile grande appuntamento di Cantieri Aperti 365 che si collegherà alle 18.30 con il capitano della Nazionale Gigi Datome, attualmente protagonista con la maglia del Fenerbahce Istanbul.

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