L’ala di Venezia Austin Daye alla Gazzetta dello Sport ha raccontato la sua strana stagione, dal rischio taglio dei primi mesi dell’anno alla finale scudetto: “Allora non stavo bene, non giocavo bene. Il coach mi ha messo fuori, una decisione che ho rispettato. De Raffaele è un ottimo allenatore, ha fatto un grande lavoro, la finale scudetto lo dimostra. Ha avuto una bella intuizione assegnandomi il ruolo di sesto uomo. Mi piace uscire dalla panchina e avere subito un impatto sulla partita e di tornare in campo per il finale quando bisogna gestire o afferrare la vittoria.Epoi quando entro insieme a De Nicolao tutto è più facile. Io e lui ci troviamo ad occhi chiusi”.
Sassari sembra inarrestabile: “E’ una squadra in fiducia che ha il suo punto di forza nelle posizioni delle due ali e del centro. Ha forza fisica e gioca molto bene le situazioni di post basso,cioè i lunghi che vanno spalle a canestro. Non vedo debolezze, hanno tanti buoni giocatori”.
Come batterla: “La chiave è avere un buon bilanciamento tiri da due e tiri da tre. Senza forzature e senza snaturarci. Abbiamo il vantaggio del fattore campo, proveremo a sfruttarlo fino in fondo. Abbiamo due quintetti forti e intercambiabili tra loro, questo ci dà molta sicurezza. Possiamo farcela”.