Il coach della Virtus Sasha Djordjevic è tornato a parlare dello stop del campionato italiano e del titolo non assegnato ai microfoni di R24: “La Federazione ha deciso di non assegnare il titolo. Da quando è iniziata la stagione abbiamo fatto molto bene, anche dal punto di vista societario stiamo crescendo, soprattutto in Europa con l’EuroCup. Ricordiamo sempre dove è arrivata la Virtus nel tempo, gli obiettivi che questo club ha raggiunto nella sua storia: il mio è sempre quello di riportare lì questa società, di farla tornare ad essere un club importante come prima. Non importa se ti danno il titolo o meno, non è questo il momento, non è così che noi sportivi vogliamo vincere i titoli”.
“Il titolo che vogliamo venga assegnato è il titolo della normalità, della possibilità che la gente esca. Se c’è da assegnare qualcosa lo facciamo alla gente che lavora negli ospedali, perché è veramente un lavoro molto molto dispendioso”.
“Ognuno sta esprimendo il proprio pensiero. Qualcuno si può sentire campione senza che ti venga assegnato niente: con i miei ragazzi oggi mi sento campione perché sono molto orgoglioso del rapporto e della professionalità che ancora oggi abbiamo. Una cosa che mi ricorderò per tutta la vita perché è questo che ti da continuità per il futuro e noi lo abbiamo fatto dall’inizio, negli allenamenti e nelle partite”.
Djordjevic è rimasto a Bologna: “Ho sempre del lavoro da fare, anche la mia famiglia è qui con me, stiamo insieme e stiamo bene. Non sono numeri quelli delle persone che stanno morendo ogni giorno e che stanno soffrendo, sono persone che sono in difficoltà. La verità è che dobbiamo fare tutti un grande esame di coscienza: quando usciremo di casa dovremo essere cambiati, più responsabili, anche noi che abbiamo un ruolo preciso all’interno della società”.