Mentre l’Australia si guadagnava il primo dei 7 posti per le Olimpiadi di Rio strapazzando (2-0) la Nuova Zelanda, la FIBA metteva a punto il nuovo schema delle qualificazioni per i Giochi di Rio (6-1 agosto 2016). Capito al volo, dalle forti pressioni esterne, che si profilavano grandi profitti all’orizzonte andhe con l’assegnazioe della World Cup 2019 alla Cina, ecco a sorpresa il brusco dietrofront. Solamente il 9 agosto a Tokyo il Central Board ha cambiato in una notte il format, con una postilla di sole tre righe, lacunosa, nascosta nel diario dei lavori del Governo Centrale nel quale l’Italia non ha posto. Incredibile siano partite le qualificazioni senza un comunicato e senza che le nuove modalità siano state pubblicate sul sito dell’organismo che comprende 205 Federazioni. Basta consultare infatti i siti delle varie zone continentali sui quali appare ancora la prima versione, come del resto ha fatto ieri anche un giornale specializzato italiano. Il bello è che anche la Fip non ne sapeva nulla. Davvero strano perchè recentemente il presidente argentino Muratore è stato in visita a Roma e sul comunicato della Fip non si accennava minimamente alle novità che la FIBA aveva in mente per il torneo pre-olimpico. Ma si sa che i rapporti fra Monaco e la Fip in questo momento sono un po’ tesi, dopo l’aiuto chiesto a Roma per creare diserzioni fra le squadre italiane scritte nell’Eurocup e portare nella nuova competizione europea (Fibacup).
Sportal.it è comunque in grado di confermare quanto anticipato nei giorni scorsi sull’argomento “Road To Rio”aggiungendo altri dettagli per cui, riassumendo ,queste sono le linee principali del nuovo format:
1) Nelle 5 zone continentali si qualificano direttamente 7 squadre che si aggiungono agli Stati Uniti (vincitore dei Giochi di Londra) e Brasile (paese organizzatore, anche questo deciso a Tokyo);
2) Nelle qualificazioni dirette tutto resta come prima: America e Europa avranno 2 posti (1° e 2°), e 1 posto Oceania (Australia), Africa, Asia, totale 7 squadre.
3) Il torneo di qualificazione non sarà più a 12 squadre in sede unica dal 4 al 10 luglio 2016 come deciso inizalmente, ma si giocheranno 3 tornei di qualificazione (OQT) con 18 squadre complessive dal 5 al 10 luglio; le vincitrici dei 3 OQT avranno diritto agli ultimi 3 posti per il torneo di Rio (erano in 4 in precedenza, la lobby brasiliana ha lavorato bene);
4) I Paesi organizzatori dei 3 OQT potranno essere scelti dalla FIBA fra le nazioni già qualificate o anche non qualificate, in quest’ultimo caso avranno diritto di far partecipare la propria squadra; se un Paese è già qualificato, subentrerà il 1° paese non qualificato nella rispettiva zona continentale;
5) se il Brasile finisce fra le prime 2 della Zona Americana, il 3° classificato andrà direttamente a Rio; se invece il Brasile finisce dal 3° al 5° posto, il 6° classificato parteciperò al OQT;
6) I nuovi criteri di selezione delle 15 qualificate per i 3 OQT sono i seguenti: 1 posto Oceania (2.a classificata, Nuova Zelanda), 3 Africa (2°, 3°, 4°), 3 posti America (3°, 4°, 5°, eventuale 6° legato al risultato del Brasile), 3 posti Asia (2°, 3°, 4°), 5 posti Europa (3°, 4°, 5°, 6° 7°)
Per far posto al Brasile si è ristretto il collo della bottiglia di un 1 posto, in compenso si è allargata la base della piramide da 12 a 18 squadre per dare fin all’ultimo la possibilità di essere ripescate a nazioni cestisticamente importanti in questo momento con qualche problema (Russia) o penalizzate dalla composizine geopolitica dei gironi (vedi quello di ferro a Berlino con Italia, Spagna, Serbia, Germania, Turchia per cui una squadra potenzialmente da podio tornerà a casa dopo 5 partite) e magari cercare di spingere la Gran Bretagna a organizzare un OQT europeo saltando la qualificazione di zona per riprorre una buona squadra, come a Londra. E poi i grandi interessi in Asia e India.
E’ chiaro che l’operazione non solo è politica-dipomatica, ma sottintende anche grandi profitti con ben 3 OQT in vari continenti contro uno solo: questo significa per la FIBA introitare diritti Tv, incassi, promozione, marketing, contatti con i governi. E in questo momento stanno rastrellando i 30 milioni di euro per far cadere la credibilità dellìEuroleague e riprendersi la Champions Cup.
L’Italia è come “en attendant Godot”, aspetterà a fine settembre su ogni cosa, mentre sarebbe bene partire subito con la candidatura italiana col Governo amico del CONI. Petrucci è sicuro che la squadra italiana si qualifichi alla prima botta, se in veste di aruspice fallirà , allora chiederà di organizzare uno dei 3 OQT. Speriamo non ripeta la storiella degli europei di Slovenia nel corso dei quali ha continuato a dichiarare che l’Italia arebbe acquistato certamente la wild card per i mondiali, mentre a qualificazione mancata si è tirato indietro spiegando che costava troppo. E nessuno ha osato opinare e chiedergli il perchè di questa retromarcia. Voleva risparmiare i soldi e investirli nella nascente TV coinvolgendo Sky per la produzione e non essere più “schiavo” della Rai?, o come raccontano sapeva che i giocatori NBA non sarebbero stati disponibie per giocare in Spagna e il suo coach temeva una figuraccia.
L’Australia ha intanto archiviato la formalità con la Nuova Zelanda con l’ennesimo 2-0, 71-59 a Melbourne il 15 agosto e 89-79 a Wellington. I Kiwi o Tall Black che hanno vinto solo in 3 occasioni nella lunga storia dei confronti dei cugini del Commonwealth hanno dato il meglio di sè nella Haka che ha fornito a Wellingtoon momenti vicino alla comicità, quando i giocatori di Paul Hinare hanno fatto la linguaccia ai Boomers, alti e grossi, impietriti in una impressionante catena umana, che li fissavano con lo sguardo torvo. Miglior giocatore della partita è stato Matthew Della Vedova, la guardia dell’eroico playoff dei Cavaliers, che ha segnato 14 punti, servito 5 assist: dopo aver indirzzato la gara l’ha anche chiusa a Wellington con un canestro da 3 quando i neri si sono avvicinati di 5 (78-72).
Ancora protagonista nella squadra di coach Andrej Lemanis con canestri da fuori importanti David Andersen, l’ex star di Siena , Barcellona e Cska, che ha segnato 11 punti. Poco brillante il moro Patty Mills, assente l’altro moro Dante Exum per infortunio, poco spazio anche per Natan Jawai, il colosso nero, ormai sopra i 140 chili. Andrew Bogut, ex n.1 del draft e centro dei neo-campioni dei Warriors ha dominato l’area, 10 punti e 10 rimbalzi e varie stoppate intimidatrici che hanno spento l’ardore degli sfidanti.
Corey Webster, la guardia dei Tall Baclks, non si è ripetuto dopo aver messo alle strette i Boomers in gara1: 16 punti,percentuali basse, 7/24, il 35% , il 26% da 3. Assolutamente introvabile nel doppio match Abercombie, l’astro nascente,mentre si è salvato il capitano, Vukona, che ha giocato nell’Acea nel finale dell’utima stagione, forse chiamato solo per tentare di insegnare la Haka ai giocatori romani. Il migliore dei erdenti nelle due partite è stato Isaac Fotu con la sua capigliatura tipo Stonerook, l’ex mitico capitano i Siena, con 19 di valutazione , 9 rimbalzi e 3 assist di media. Finito il college, ha trovato un ingaggio in Spagna (Manresa), giocatore fisicamente esplosivo. Lo sconosciuto Ruben Te Ragi con 4 canestri su 5 da 3 ha evitato la batosta, troppo forte la differenza fra le due squadre che ha permesso ai vincitri di giocare alla massima intensità oer 40 minuti, con 8 giocatori a segnare più di 8 punti.
Mentre i giocatori australiani sono sparsi i tutto il mondo e due hanno giocato la finae NBA fra i neozelandesi solo Fotu e il centro di 2,10, Robert Loe giocano all’estero.
Chiusa la pittoresca anteprima oceanica, comincia oggi in Tunisia con 16 squadre l’Afrobasket 2015 che vede favorita la Nigeria vista alle Olimpied di Londra con i fratelli Al Farouq e Alane Aminu, il primo in qesto momento il miglior giocatore del suo paese nella NBA. Nella squadra c’è anche il giocatore che ha contribuito allo scudetto di Sassari, Olaseni “Shane” Laval, il cenrone del Barcellona per la prossima stagione.
A Tunisi si qualifica una sola squadra, le prime tre escluse parteciperanno a uno dei 3 OQT , si gioca a Rades e Tunis fino al 31 di agosto. Il programa della prima giornata prevede due match interessanti, Egitto-Gabon e Nigera-Centrafrica. Ingenti le misure di sicurezze per paura di attentati, ci sono state defezione come quelle di Tavares, il gigante di Capo Verde ingaggiato dagli Hawks e nel Centrafrica he in passato fu allenata da Mario De Sisti l’ex senese Romain Sato vincitore dell’Euroleague col Panathinaikos.
Seguiranno poi l’Americas Championship (30 agosto-12 settembre) con sole 10 squadre delle quali metà potranno giocare l’OQT. Quindi dal 5 settembre (ore 21.15 Italia-Turchia )l’Eurobasket 2015 fino al 20 settembre con 24 squadre, per finire con l’Asia Championship in Cina cn 16 squadre (dal 23 setembre al 3 ottobre).
Come non qualificarsi all’Europeo con 7 posti a disposizione?. Ma un conto sono le chiacchiere, la vendita del prodotto come sta facendo Petrucci, conviene come sempre lasciar parlare il campo: nel 2013 in Slovenia Azzurra sembava lanciatissia verso il podio, poi crollò di colpo e finì all’8° posto. Un risultato che oggi ci precluderebbe anche l’OQT a meno di organizzarlo in Italia, ma con chi e dove?
Gli ultimi due europei sono stati organizzati moltissimi anni fa da Fiat e Gruppo Gardini. La Fip avrebbe il coraggio di organizzare e gestire in proprio l’evento, come hanno fatto altre federazioni, ad esempio la Federtennis di Ricci Bitti che si accollò la finale di Coppa Davis e il rilancio degli Iternazionali. La data (5-10 luglio) non è felice, le città sono preda del turismo ma cominciani anche la vacanze, ma cosa non farebbe Petrucci per andare a Rio? Lui che alle Olimpiadi è andato come capo dello sport italiano e pensa a ricandidarsi a 70 anni per l’ennesimo mandato come presidente, magari – de minimis non curat praetor – lasciando la poltrona di sindaco del Circeo, criticato in questi giorni come primo cittadino per le multe riguardanti lo scarico abusivo nei cassonetti della perla del regno di Circe. Dal basket alla spazzatura, tutto fa notizia, l’importante è esserci. Ormai fra gli inaffondabili della storia italiana.
A cura di ENRICO CAMPANA