Eurocup amara per Pianigiani, finale spagnola

Hapoel Gerusalemme nettamente sconfitto nella bella, Valencia-Malaga per il trofeo e la promozione in Eurolega per una quarta squadra iberica.

Simone Pianigiani ancora una volta non ce l’ha fatta a giocarsi il titolo e dopo le sconfitte nelle semifinali  di Eurolega con la Montepaschi Siena, aver vissuto in ospedale come coach del Fenerbahce  la finale della Coppa di Turchia conquistata dal suo vice Luca Delmonte, nella bella dell’Eurocup il suo l’Hapoel Gerusalemme è stato sconfitto di 15 punti a Valencia. Gli spagnoli hanno fatto valere il fattore-campo, l’esperienza nella competizione  (2 trofei e una finale) e la classe di due giocatori-bandiera del basket, Fernando San Emeterio e Rafa Martinez.

Dopo Juventud-Girona è la seconda finale spagnola in Eurocup, l’unico trofeo nel quale una squadra italiana non ha mai vinto e giocato una finale.

L’Hapoel è stato tradito dalle guardie statunitensi Simon Dyson (5 punti per l’ex vincitore dello scudetto di Sassari, Travis Peterson (2 punti, leggermente infortunato) e soprattutto da lunat Kinsey che ha segnato solo un tiro libero e sbagliato 4 triple e canestri dentro l’area. I migliori di Gerusalemme, vincitrice anni fa del trofeo a spese del Real Madrid, sono stati Curtis Jerrells (19 punti con 5/8 da 3 per la guardia che firmò il primo scudetto Armani) l’ex star NBA Amare Stoudemire (17 punti, 21 di valutazione). Discreta gara degli esperti israeliani Halperin e Eliayau e di Timor Bar che aveva iniziato la stagione come titolare.

Ben 6 gicatori in doppia cifra per Valencia: 15 punti (6/7 ) per Sam Emeterio (21 di valutazione  in 21 minuti) alla sua terza stagione a Valencia  e nella nazionale con Scariolo,  14 per Dubljevic (+7 rimbalzi), 12 di Sato, 11 Rafa Martinez, 12 Sikma e 10 di Oriola per un eccellente 63% nel tiro corto e il 47% da 3. 28-18 ai rimbalzi e 18-14 negli assist. Il pubblico (8.500 spettatori) si è divertito anche per l’intensità della difesa che ha provocato corto-circuiti fatali  negli avversari, da qui ben  17 palle perse di cui  11 nella prima parte quando gli spagnoli hanno preso subito il largo (44-32) con 9 canestri su 10 (comprese 3 triple sue 3), per raggiungere i 25 punti di scarto 75-50 alla fine del terzo quarto.  Lo scarto del + 38 nella valutazione (110-72) è stata  la miglior cornice per apprezzare la grande serata di gioco.

All’inizio della stagione il Valencia aveva fatto notizia in Europa con un record di 28 partite consecutive fra Liga spagnola e Coppa, poi ha continuato su alti livelli e l’ultima domenica ha vinto sul campo di Tenerife, la prima in classifica, con un tiro pazzesco,  a due mani da 26 metri di San Emeterio.  Squadra-Onu per antonomasia quella di coach Petro Martinez, forte degli americani Luke Sikma, il figlio della star dei Sonics, e Will Thomas,  il centrafricano Romain Sato (ex Siena), il belga Van Rossom (ex Olimpia), gli slavi Dubljevic (Montenegro) e Savic junior (Croazia), il centro ucraino Kratsov (2,13) e il play francese Diot assenti per infortunio e una selezione spagnola di   ottimo livello di due generazioni. A cominciare due bandiere come San Emeterio (33 anni, 17 stagioni) e Rafa Martinez (35 anni, quasi 20 stagioni, vincitore 2 volte dell’Eurocup e 500 gare in maglia valenciana), che hanno legato il proprio nome ai successi del Baskonia e di Valencia, per finire ai più giovani Vives, Oriola, Diaz e una promessa come Sastre.

Per la finale Gara1 a Valencia il 28 marzo e il 31 a Malaga, eventuale bella in 5 aprile a Malaga. Il vincitore è promosso in Euroleague, per cui la stagione prossima la Spagna avrà una quarta formazione. Per l’Unicaja  15 partecipazioni all’Eurolega, con una Final Four (2007) e 11 Top16. Ha vinto la Korac del 2001 e con Sergio Scariolo l’unico scudetto e la Coppa del Re nel 2005-2006. Il coach è Joan Plaza, ex Real Madrid e Zalgiris Kaunas, arrivato a Malaga dopo Jasmin Repesa e molto amato. Fa leva su una forte batteria di guardie, gli americani Kyle Fogg, Jamar Smith, Oliver Lafayette (tornato a Malaga dopo la parentesi con l’Olimpia) e Nemanja Nedovic titolare della Serbia vicecampione olimpica e mondiale. Il tiratore è l’americano Jeff Books che si è fatto conoscere in Italia: lanciato da Jesi,l’ex giocatore di Penn State ha vinto a Cantù una supercoppa, in seguito ha fatto tappa a Caserta e uno degli artefici della tripletta storica di Sassari, scudetto, coppa Italia e Supercoppa.   Con due rocciosi  lunghi slavi Dean Musli (2,13 Serbia) e Alen Omic (2,14 Serbia) il 20enne congolese Okou (2,14). Gli spagnoli sono in  minoranza ma hanno due giocatori importanti passati dal Real Madrid, il quasi trentenne Carlos Sarez e il più giovane Dani Diez scelto dalla NBA.

A cura di Enrico Campana

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