Olimpia Milano batte Barcellona: sesta vittoria di fila in Eurolega
La sconfitta in campionato nel big match contro la Virtus Bologna è già alle spalle: l’Olimpia Milano torna grande in Europa conquistando a Barcellona la sesta vittoria di fila in Eurolega, con il 94-81 finale in cui pesa, positivamente, il parziale di 36-17 nel terzo periodo, che lancia gli uomini di Ettore Messina in zona playoff.
“E’ stata una vittoria importante contro una squadra forte come il Barcellona, sul suo campo – ha detto Ettore Messina dopo la vittoria -. Sono felice per i giocatori perché sono stati pazienti. Nella prima parte la loro difesa con i cambi ci ha un po’ complicato la circolazione di palla e in difesa abbiamo sofferto. Nel secondo tempo siamo stati molto più pazienti in attacco, abbiamo costruito tanti tiri aperti ma soprattutto la difesa è salita di livello”.
La svolta, per Messina, s riscontra nelle piccole cose: “Per noi è stato un altro passo avanti in termini di coesione, consistenza, difesa, controllo dei nervi, tutte le piccole cose che ci possono aiutare a vincere le partite – ha confermato il coach biancorosso -. Ad esempio, oggi abbiamo concesso solo tre rimbalzi d’attacco al Barcellona nel primo tempo e nessuno nel secondo. Abbiamo cambiato otto giocatori in estate e trovare equilibrio non è stato facile. Vincendo la Supercoppa a Bologna in trasferta contro la Virtus era un’indicazione importante che avevamo dei valori”.
“Poi abbiamo anche perso una partita in cui vincevamo di 27 punti – ha aggiunto -: il controllo di nervi è fondamentale per tutti. Se sbagli due tiri, subisci due contropiedi, specialmente in casa ti viene ansia. E’ successo a noi, è successo ad altri, vincere in casa sta diventando difficile. Nel nostro caso abbiamo avuto Josh Nebo disponibile solo per quattro gare. Per noi è un giocatore fondamentale. Ma ci siamo adattati ad esempio giocando minuti importanti con Zach LeDay e Mirotic insieme. Il 30-5 di parziale non è solo merito nostro, o demerito loro. Come ho detto, alle volte si sbaglia e si diventa nervosi e cambia tutto sul campo”.