Numerosi gli aneddoti relativi alla sua esperienza nell’Olympiacos
Interventuo come ospire all’interno del podcast Novasports, Daniel Hackett, il play della Virtus Bologna, si è soffermato a lungo sulla sua esperienza in Grecia, consumatasi nelle fila dell’Olympiacos tra il 2015 e il 2017. Nella penisola ellenica il nativo di Forlimpopoli ha vinto il campionato al primo tentativo, nel 2015-16, ma non tutto era iniziato nel verso giusto, come raccontato dallo stesso giocatore.
“Quando arrivai in Grecia ero stato etichettato come uno sopra le righe. Avevo avuto qualche problema con la Nazionale. Passavo come uno da gestire. La Grecia è stato un passo fondamentale per evolvermi, maturare. Stare con compagni come Spanoulis, Printezis e Papanikolaou mi ha dato un’idea di come comportarmi, allenarmi e gestirmi”, ha esordito.
“L’addio all’Olympiacos? Ero infortunato, il mio futuro era incerto. Il club evidentemente ha pensato che non fosse una buona idea confermarmi. Ma ho ricevuto amore dai tifosi, sostegno da coach Sfairopoulos per tutta l’estate. Lui mi ha supportato nel lavoro di recupero e nell’accettare quell’addio. Erano come una famiglia, baciare il logo al mio ritorno su quel campo è stato naturale”, ha proseguito.
Tornando alla stretta attualità invece, il 35enne ha promesso massimo impegno ai tifosi delle Vu Nere: “Devo guardare al presente, che significa provare a portare la Virtus Bologna ai Playoff di Eurolega. Sarebbe un grande risultato. Bologna merita di restare in Europa. Voglio essere un esempio per i giovani della mia squadra. Alessandro Pajola è uno dei giovani prospetti più interessanti. Sarà molto curioso vedere come prenderà forma la sua carriera. Nico Mannion è un altro ottimo esempio”, ha concluso.