Le parole di Gianni Petrucci
Gianni Petrucci, ormai ripresosi dopo l’incidente di inizio aprile, ha parlato al Corriere dello Sport della mancata qualificazione alle Olimpiadi dell’Italbasket: “Con noi sono rimaste a casa altri grandi squadre: la Slovenia di Doncic, Croazia, Lituania, Argntina e Turchia. Siamo dispiaciuti ma il basket di oggi è questo e andare all’Olimpiade è sempre particolarmente difficile. Parigi? Dovessi andare, comprerei il biglietto. Ma sarei patetico”.
A tenere banco è il futuro di Pozzecco: “Il suo mandato scade il 31 agosto. Porterò la proposta di rinnovo nel consiglio federale perché dopo l’estate cominciano le qualificazioni europee. Dopo l’eliminazione era dispiaciuto, mi ha detto che lui come tutti gli altri ce l’aveva messa tutta, ma è un combattente e non si tira indietro”.
“In questi anni abbiamo centrato due qualificazioni mondiali e una olimpica. La gestione globale non è stata così fallimentare come qualcuno vuole far credere. Mi insultano in parecchi ma io sguazzo in queste cose. Penso alla tristezza di quando mi ignoreranno perché vorrà dire che sono finito. Invece della cultura della sconfitta noi siamo alla cultura dell’insulto ma non mi faccio troppi problemi. Né io né Pozzecco abbiamo voglia di dimetterci”.
Chiosa su Banchero: “Per me resta un mistero. È stato lui a scriverci che era interessato a giocare con la nostra nazionale. Il nostro errore quale sarebbe stato? Credere a una cosa che ci aveva scritto? Ora noi non andiamo all’Olimpiade e lui non è stato convocato dagli Stati Uniti. Ora abbiamo DiVincenzo che vuole venire da noi e sarebbe una bella notizia”.