"Posso lanciare una provocazione per discuterne, magari fin dal prossimo consiglio federale dal 27 gennaio" dice il giornalista nella sua rubrica 'Senza Schema'.
IL BORSINO DELLA A A META’ STAGIONE
PIACE (Camp) – Mini-studio sull’andamento della Serie A accorpando le 16 di A-1 alle 32 della A la cui copertura, senza precedenti , si estende a ben 15 regioni. Questo il bilancio (vittorie/sconfitte) per regione (segue commento in Magic Moment). 65/62 LOMBARDIA, 8 squadre (13/2 Armani, 7/8 Brescia, 6/9 Cantù, 4/11 Cremona, 4/11 Varese; A-2: Est, 10/7 Mantova; Ovest: 12/4 Legnano, 9 /7 Treviglio. 69/63 EMILIA ROMAGNA, 8 sq: 9/6 Reggio Emilia; 14/2 Virtus Bologna, 11/6 Ravenna, 10/7 Piacenza, 9/8 Fortitudo Bologna, 6/11 Ferrara, 6/11 Imola, 4/13 Forlì. 56/42 TRI-VENETO, 6 sq: 11/4 Venezia, 6/9 Trento; 13/4 Treviso, 11/6 Trieste, 8/9 Verona, 7/10 Udine. 41/36 LAZIO, 5 sq: 10/7 Virtus Roma, 9/8 Eurobasket Roma 9/8 Latina 7/10 Ferentino, 6/11 Rieti. 36/30 PIEMONTE, 4 sq.: 7/8 Torino; 12/5 Biella, 10/7 Tortona, 7/10 Casale Monferrato. 27/37 CAMPANIA, 4 sq: 11/4 Avellino, 7/8 Caserta; 5/12 Agropoli, 4/13 Scafati. 16/33 MARCHE,3 sq.: 5/10 Pesaro; 8/9 Jesi, 3/14 Recanati. 27/21 SICILIA, 3 sq: 7/8 Capo d’Orlando; 11/6 Agrigento, 9/8 Trapani. 16/16 TOSCANA, 2 sq: 7/8 Pistoia; 9/8 Siena. 15/19 ABRUZZO, 2 sq.: 9/8 Roseto, 6/11 Chieti. 8/7 SARDEGNA, 1 sq.: Sassari. 7/8 PUGLIE, 1 sq: Brindisi. 6/11 CALABRIA, 1 sq: Reggio Calabria.
MAGIC MOMENT
PIACE (Camp) – In pratica siamo vicinissimi a una saldatura delle due realtà e bisogna cominciare a valutarla con interesse. Posso lanciare quindi una provocazione per discuterne, magari fin dal prossimo consiglio federale dal 27 gennaio che prevede all’ordine del giorno la voce “regolamenti”. A pesare pro e contro dei rispettivi livelli (stranieri, opportunità per gli italiani e per gli allenatori, gioco, organizzazione, impianti, impatto sul territorio) la linea di demarcazione è ormai sottilissima. Non bisogna adesso lasciare argomenti oziosi, ad esempio se il livello dell’uno è sceso o invece è salito quello dell’altro. Io uno un’idea ce l’ho, ma voglio presentarla in maniera approfondita nei prossimi giorni. L’ ostacolo potrebbe essere, detto per metafora, la “classica” inerzia del cavallo di ritorno cui , da quattro anni, sono garantiti comodi pascoli, anche se mai è stato un vero capobranco, ha fatto del piccolo trotto. Che però è intelligente, sa fiutare i venti e capirà la necessità di dover lasciare un’impronta del suo lungo soggiorno nel basket. E dedicarsi invece del “divide et impera” tipico degli imperatori minori che provocarono la decadenza del Sacro Romano a una riforma. Una vera cura da cavallo, come quella di Coccia che tutti gli sport hanno copiato negli ultimi 30 anni. Petrucci punta tutto sulla nazionale, ma in campo non ci va lui ma i giocatori e il tecnico, deve capire quindi che sulla varia del rilancio ci sono troppe variabili, compresa la geopolitica che adesso fa dire ad alcuni: “a Torino avevamo il campo neutro, però gli arbitri erano per la Croazia, per questo abbiamo perso..” Sarebbe meglio che dopo un quadriennio bianco, si concentrasse su questa riforma strutturale, economica, etica, sociale, frutto di uno studio con gli esperti (ben vengano gli stati generali, come si sente dire, ma non riservata alla nomenclatura interna del fippaio”. Basta parlare di novità col foglio amico di turno per ricavarne visibilità e un titolo a 9 colonne che dopo tre giorni tutti si dimenticano. Questa comunicazione autoreferenziale è obsoleta e a doppio taglio. Il “laissez faire” del CONI degli ultimi 15 anni è un elogio dei replicanti – i presidenti che danni succedono a se stessi e si prendono i voti anche di chi la pensa diversamente – e ho sentore che dall’attuale fermento politico il prossimo voto potrebbe cambiare di colpo lo scenario. I cosacchi sellano i cavalli per prendere il bellissimo Foro Italico perchè le Federazioni sono state trasformate in feudo e non hanno capito che lo sport è una valvola sociale. Sta a lui, il cavallo di razza, pensare a un campionato a 48 squadre coi regionals, divisioni, playoff e final four superare questo ostacolo invisibile pericoloso che può cambiare in meglio a realtà . L’ostacolo è la superbia di quelli che oggi si ritengono i più forti che però al minimo schiocco di frusta si mettono in riga. Se i più forti non voglio strutturarsi in una era lega prendendosi anche l’onere degli arbitri e della giustizia sportiva, la Federazioni sciolga le due leghe inefficienti e presuntuose e metta quel milione mezzo spesi per la tv e che sono poca cosa di fronte a un budget di 40-15 milioni per creare un management e riqualifichi anche tutti i dipendenti spesso demotivati da un andazzo burocratico che andava bene ai tempi del parastato quando il CONI veniva finanziato dallla Schedina. Specifico che al momento un’operazione simile è consentita dalle norme, con la Melandri le federazioni sono state trasformate in società private, perciò una corretta gestione di tipo aziendale, consentirebbe di autofinanziarsi e trovare i 40-45 milioni, come fa la Liga Spagnola, e non ricorrere al finanziamento pubblico che ricade sulla tasche dei contribuenti e sulla benevolenza del premier di turno e l’uso dello sport come “panem et circenses”. Un sistema che potrebbe avere le ore contate.
TIME OUT
PIACE (Camp) – Fatta questa premessa, a metà stagione sono campioni d’inverno Armani (A-1) e in A2 Legnano (Ovest) e Virtus Bologna (Est), A1 la sorpresa sono la matricola Brescia, buoni giocatori organizzazione verticale preparata seria e l’Orlandina che si muove bene nel mercato minore degli stranieri e dei giovani dell’Est, come fanno club spagnoli , senza guardare il passaporto e competenza. La stagione scorsa ha messo il segno il colpo di Ryan Boatright, un attaccante creativo, fondamentale, e che arrivato in Sicilia quando la squadra era ultima l’ha portata alla salvezza . Quest’anno il colpo è stato Bruno Fitipaldo l’uruguaiano e ha fatto cassa sistemando il bilancio cedendolo al Galatasaray. Fosse rimasto avrebbe potuto aspirare al MVP della Regular Season. La capolista Legnano è passata prima, ha messo i riga club vsti in A1. In soli due anni ha bruciato le tappe questo polo innovativo che poteva trovare difficoltà a emergere stretto dal triangolo Varese-Cantù-Milano e che potrebbe in teoria diventare la seconda squadra di Milano, sembra ci sia stato un interesse di un gruppo cinese. Ci sono punti fermi sugli stranieri , nell’impostazione della squadra, riuscito il lancio in A del giovane coach Mattia Ferrari che meriterebbe il premio di guidare una squadra agli europei giovanili, magari la U18 perchè Capobianco ha gli europri femminili e il mondiale U19. Brilla nel gioco e ha creato un format di marketing e comunicazione anche “in sourcing”, fra i dirigenti una serie di professionisti che dirigono studi professionali e dirigono aziende rimboccandosi direttamente le maniche per i lavori evitando il costo di una cooperativa. E’ arrivata a 80 sponsor , ha proiettato il presidente Marco Tajana, forte del consenso di 600 società lombarde, non eletto col manuale cencelli dei giochini elettorali, entra nel direttivo della Fip, vedremo se useranno sua esperienza nella conduzione di un importante studio di commercialisti, cercheranno di incartarlo in questa una Fip dove il giorno della rielezione si è presentato senza i bilancio scrivendo in un pro-memoria che “i conti sono a posto”. Ha risvegliato Legnano , non pontifica, non pecca di superbia, conosce il basket come pochi, segue le partite delle giovanili e penso che si guardi due gare al giorno. Ha svegliato Legnano che ebbe notorietà negli anni 50-60 con la Bernocchi campione d’Italia femminile.
PIACE (Camp) – La Valtellina ha fatto molto per il basket e viceversa, le principali squadre europee si ritrovano a Bormio in estate per cominciare la stagione e se ne contano non meno di una decina , ormai è diventata la Summer League europea. Questo via vai di giocatori di tutte le razze porta frutti all’economia locale, per cui gli albergatori sono grati a Petrucci il quale è stato ospite nei giorni in Valtellina tramite i buoni uffici di Bellondi, dirigente del Comitato Regionale lombardo sarà premiato dalla Fip con un incarico per questo servizio. In cambio, intanto la Valtellina tornerà a organizzare il campionato italiano U14 sospeso della Fip l’anno passato per organizzare altrove una evento di propaganda.
PASSO FALSO
NON PIACE (Camp) – Per riempire il vuoto dello stop del campionato per non essere stati in grado di organizzare l’All Star il presidente di Lega ha pensato bene di rilasciare un’incauta intervista che voleva essere il manifesto per promuovere quello che sta facendo . Il tarantino Egidio Bianchi si agita molto, perfetta imitazione del predecessore e conterraneo il brindisino Marino il quale volendo volare alto, sopra il capo dei presidenti di A senza avere da tutti loro il consenso palese e pesò i piedi a Petrucci facendo la fine di Icaro. In questo momento in cui occorre lavorare in silenzio , portare risultati più che parlare (o vaneggiare?) il dottor Bianchi si è dimenticato non solo che la sua presidenza è tecnica, che non è ancora il commissioner, e soprattutto che il titolare del marchio campionato di basket è e resta Gianni Petrucci. Lui dovrebbe essere intanto l’uomo di raccordo Lega-Fip, deputato poi principalmente a portare nuove risorse per far quadrare il bilancio anemico delle ultime due stagioni nelle quale ha messo capolino come consulente. Viene dallo stesso “inner circle” senese di Minucci e fattosi conoscere nel ruolo di liquidatore del fallimento della Mens Sana che poi l’ha cooptato per il varo della nuova società e siede nel consiglio direttivo e inoltre ha l’incarico di dirigente della prima squadra della Virtus Siena. Una copertura che ne fa il Figaro del Basket. Tenere il piede in ben tre realtà ed arrivare al vertice della Lega con un buon onorario e farsi chiamare presidente,farsi vedere in Tv, quando appena due anni fa non lo conosceva nessun è una scalata riuscita a nessun altro . Può proporre, certo, ma non può disporre senza assenza un vaglio dei suoi datori di lavoro, ma la tentazione di carcare la vetrina è irresistibile. Non ci risulta però che quel che ha detto nell’intervista alla rosea rappresenti un atto ufficiale condiviso sottoscritto dei 16 club. Dunque …Adelante Egidio con juicio… Ci risulta infatti che dopo questa sortita qualche presidente, compresi anche alcuni che l’hanno votato dopo questa sortita vogliano proporre di liquidare i due piani delle prestigiose torri della Lega. Come diplomazia, l’ex consulente fiscale-amministrativo, si sta muovendo come un elefante nei panni del presidente. E a 360 gradi, anticipando i tempi e calpestando le gerarchie nel tentativo di far dimostrare che il basket c’est moi. A stretto giro di posta però è stato rimpallato immediatamente dal presidente di LNP al quale non è parso vero di cogliere l’occasione per mettere l’accento sui vizi privati e le pubbliche virtù della LBA, come si chiama adesso il campionato dopo la passata di vernice per farla apparire una cosa diversa dalla cara e simpatica Spaghetti League . Poi il presidente del giocatori, Marzoli l’ha trattato malissimo con un sintetico “basta con le propose assurde!”, come dire lei non sa di cosa sta parlando. poi è stata la volta di Petrucci, attesissima. Di questo tenore:”o trovate un accordo o la FIP (cioè io) agirà d’imperio…”. Sibillino poi il passaggio dove dice che a breve sarà la FIP a dare idee interessanti alla Lega.. E’ probabile che abbia sentore di un desiderio dei club di chiedere la liquidazione della Lega e si siano rivolti a lui per sapere cosa ne pensa. Alla prossima assemblea, dagli umori interni che si captano, è facile capire che Bianchi si troverà dei problemi dentro casa anche se fresco di contratto. Intanto, come minimo ha attizzato il contrasto con LNP che ne ha approfittato per sbandierare il suo sacrosanto diritto a ottenere la seconda promozione in A. Più che cercare la ribalta mediatica, di pensare a esibirsi sullo scacchiere europeo dove ha debuttato a settembre con un flop nella elezione del rappresentate dei club di Euroleague dimentico delle figuracce di Sassari nella sua prima Euroleague e nelle ultime due terribili stagioni dell’Armani, dovrebbe pensare prima a migliorare il prodotto del campionato di vertice. Che so anche cose apparentemente piccole, magari leggere settimanalmente la pioggia di ammende del valore di varie di euro del Giudice Sportivo per i guasti delle attrezzature obbligatorie (cronometro, stop lamp e così via) che il sito di Lega non pubblica nemmeno invece di procedere alla messa a norma perchè in teoria si gioca in condizioni di irregolarità. Inoltre Bianchi dovrebbe infatti osservare la crescita interessante della A2 e non snobbarla laddove ha un piede nel suo interno essendo nel direttivo della Mens Sana. Ormai la neo-promossa del campionato cadetto si assesta infatti regolarmente in serie A. Da ultimo Brescia, qualificatasi direttamente per le Final Eight mentre sono rimaste fuori Varese, Cantù, Pesaro e Caserta. Quattro scudettate!. E senza scordare che l’anno passato, al debutto in A, Trento ha addirittura eliminato dalle Coppe l’Olimpia assurgendo a starlette delle formazioni italiane. Il budget non sono tutto, come dimostrano i serbi e i lituani e sarà meglio di non darsi delle arie e cercare di vendere la scoperta dell’ acqua calda.
PIACE/NON PIACE (Camp) – Questa le prediction (espresse in asterischi) del Magazine della rosea SW alla vigilia del campionato: *****Milano, ****Avellino, Reggio Emilia, Sassari, Venezia, ***Brindisi, Cremona, Torino, Trento, Varese, ** Brescia, Cantù, Capo d’Orlando, Caserta, Pesaro, Pistoia. Fra e prime 8 c’erano Cremona e Torino invece di Brescia Capo d’Orlando. Le prediction del sottoscritto: 1. Milano, 2 Sassari, 3 Reggio Emilia, 4 Avellino, 5 Venezia, 6 Trento, 7 Brindisi, 8 Cremona, 9 Varese, 10 Pistoia, 11 Cantù, 12 Pesaro, 13 Caserta, 14 Torino, 15 Capo d’Orlando, 16 Brescia, per cui nelle prime 8 Trento e Cremona invece di Capo d’Orlando e la neopromossa Brescia che hanno smentito tutti . Queste le variazioni rispetto la stagione 2015/1016 (fra parentesi posizione di classifica’15-16 e ’16-17: + 8 CAPO D’ORLANDO (16°- 5°, +11), + 8 AVELLINO (8°-3°, +5 ); + 6 VENEZIA (7°-3°, +4); +4 MILANO (2°-1°, +1), + 4 Torino (14°-11°, +3);+ 2 Caserta (11°-10°, +1) ;= BRINDISI (9°-8°, +1), = Cantù (12°-12°, =), = Pesaro (14°-14°, =); -2 SASSARI (6°-6°, =) – 4 REGGIO (1°-4°, -3), -4 PISTOIA (4°-9°, -5),-4 Varese (10°-16°, -6); -8 Trento (3°-13°, -10), -12 Cremona (3°-15, -12°) + BRESCIA (in A-2 – -7°; – anno scorso Virtus Bologna 5/10 , 15°.
LBA PARADE
NON PIACE (Camp) – Dopo 15 giornate di campionato è calata l’incidenza degli italiani con 13.445 minuti, pari al 27,6 , ma nei punti segnati il totale è ancora inferiore anche per il passaggio di Gentile al Panathinaikos e di Abass,Pascolo e Fontecchio. Erano i migliori tiratori di Cantù, Trento e Virtus Bologna e hanno ridotto drasticamente il minutaggio della rotazioni dell’Olimpia. Le prime 5 squadre per l’utilizzo intensivo degli italiani sono: Reggio Emilia (69,83%, 5 italiani), Pistoia (45,48%, 3 italiani), Cremona (40,40%, 2 italiani), Brescia (35,14%, 2 italiani), Milano: (32,30%, 3 italiani). ” Siamo preoccupati – dice Alessandro Marzoli, presidente FIBA -perché questo, insieme al fatto che la D-League americana offrirà migliori contratti e organizzazione, potrebbe portare ad un abbassamento del livello del nostro campionato, anche in ottica Nazionale. Investire sugli italiani è una mossa giusta e imprescindibile nel medio-lungo termine. Insomma: meno atleti stranieri, ma di più alto livello e italiani in grado crescere negli anni e di catturare l’affetto della gente, così come stanno facendo in Serie A2 tanti giovani come – solo per citarne alcuni – Moretti, Candi, Penna, Alviti, Oxilia, Baldasso e Totè».
PIACE (Camp) – Le telecronache sono state 41, di cui 14 della RAI che ha primi diritti e 26 di Sky fra anticipi e anticipi e posticipi (secondi diritti) per un totale di 90 ore Questo il numero di telecronache per club (fra parentesi Rai e Sky): 10 Milano (6R-4S); 7 Reggio Emilia (4R-3S); 6 Trento (3R-3S),6 Venezia (3R-3S), 6 Avellino (1R-5S), 6 Torino (1R-5S), 6 Sassari (3R-3S), 6 Brindisi (2R-4S); 5 Cantù (1R-4S); 4 Pesaro (1R-3S), 4 Caserta (0R-4S); 3 Pistoia (1R-2S), 3 Varese (2R-1S), 3 Brescia (1R-2S), 3 Capo d’Orlando (1R-2S); 2 Cremona (0R-2S). La miglior percentuale di vittorie con la Tv è dell’Olimpia (9/10) seguita da Avellino (4/2), Reggio Emilia (4/3), Cantù (3/2), Brescia (2/1), la sindrome Tv colpisce Venezia (1/5) e Trento (1/5)
IRON MAN
PIACE (Camp) – Alla scalata dei Knights ha dato una grande mano l’americano Raivio il cui cognome ricorda l’origine finlandese della famiglia. E’ un tuttofare unico, nel movimento senza palla è unico, non si lamenta mai, dai tempi di Mike D’Antoni con ho visto un giocatore con la sua testa, capace di divertirsi e sputare sangue dal primo all’ultimo minuto. I suo sogno è quello di fermarsi in Italia, io non amo i passaportati, il flop di Maestranzi agli europei in Slovenia e la spremitura di Travis Diener a quelli in Slovenia mi ha hanno dato ragione ma quando vedi un giocatore con i suoi fondamentali, la visione del gioco, il senso della squadra mi ricredo . Specie visti i problemi in regia della nostra nazionale che manca di un 2-3 con le sue caratteristiche, in grado di organizzare il gioco, spingere il gioco , carismatico, segnare e francobollare le guardie e ali piccole più pericolose d’Europa, considerato Petrucci che Hackett deve recuperate da una brutta operazione e forse è meglio tenerlo a riposo a riposo per questo giro, Petrucci farebbe bene a fare quattro chiaccchiere col giocatore e con Messina, perchè potrebbe essere il collante ideale per il ciclo azzurro che porta a Tokio con due europei di mezzo, l’incognita delle qualificazioni mondiali (durante la stagione e non più d’estate) per Pechino 2009, dove non potremmo utilizzare i giocatori della NBA.
PALLA AVVELENATA
PIACE (Camp) – Molti mi hanno chiamato apprezzando la mia critica costruttiva sul pericolo del flusso di parvenu smaniosi di ricavare visibilità del basket grazie alla copertura televisiva a costo pregandomi di fare dei nomi. Non li faccio volentieri perchè pensano che voglia tirare la volata a qualcuno e il basket pullula di mezzani, consiglieri e valvassini che gridano al complotto. Mi appello al ragionamento di un pensatore per il quale “colui che grida al complotto ha l’animo del complottatore” . E quindi ci metto la faccia. Se Petrucci non vuole problemi con gli arbitri deve commissariare il Commissario, e chiamare Valerio Bianchini che del resto il monarca della palla a spicchi voleva questa estate. Il Vate ha ricoperto in passato un incarico del genere a livello europeo e ragiona come un tecnico e professionista. Non ha mire politiche, non ha dei bagni o aziende o partecipazioni da curare. Per la Lega se si vuole un presidente classico ma moderno dico Gianmario Gabetti ex presidente della grande Olimpia, manager di eventi sportivi, con uno stile e senza nemici con l’età giusta. Ma anche Alfredo Cazzola, manager di grande personalità e presidente delle due massime realtà bolognesi nel calcio e basket, ex padrone dell’Area di Casalecchio, ha i requisiti del presidente forte. Oppure Sardara, il presidente di Sassari, che oggi su piazza è il più attivo e sta sempre sul pezzo; ha cominciato dalla B, cioè dal basso, e conosce i meccanismi. Magari se può chiederli di affidare la società a un “blind trust” per evitare conflitto di interessi. Altrimenti, originale ma utilissima per la coesione di una Lega che su spacca su tutto, una idea adatta in questo momento. Si tratta di una rotazione annuale degli attuali presidenti, cominciando da quelli da più tempo nel basket che si rendono disponibili, per far loro capire che deve essere il prescelto deve essere presidente di tutti, anche degli eventuali voti contro, non deve farsi il nido, pensare al proprio orticello. E questo serve ad alzare il livello manageriale e di responsabilità sociale dei presidenti. Non deve percepire uno stipendio, ma solo un rimborso per la normale attività. Quelli pagati o ultrapagati in passato anche più della Lega Calcio hanno combinato disastri o incidenti diplomatici. Occorre però come n.2 una figura tecnica forte, diciamo un Commissioner, con competenze nel campo dei media, nuove tecnologie, marketing e comunicazione, formazione professionale con provata esperienza, regolamenti, conoscenza profonda, tratto diplomatico, conoscenza delle lingue, capaci di dialogare con le aziende e i politici, poco inclini alla ribalta ma al lavoro e all’aggiornamento continuo. Disposti a metterci la faccia, senza scheletri nell’armadio. In grado di fare il lavoro che oggi fanno tre persone che provengono da tre mondi diversi e operano i tre sedi diverse. E qui faccio tre nomi, in ordine alfabetico, Massimo Coccia, Andrea Luchi e Giovanni Palazzi. Massimo Coccia è il legale dell’Euroleague, esperto di diritto internazionale, basta il cognome e la passione di famiglia. Può aspirare a prendere in futuro il posto di Bertomeu o fra quattro anni essere l’uomo della svolta del dopo-Petrucci. Chiedo scusa agli altri due se qualcuno storcerà il naso perchè lo scrivo io. Ma stavolta nessuno potrà tacciarmi di tirargli la volata: in Lega li conoscono bene questi due managers ad hoc, sanno quello che hanno fatto nel basket e la loro storia professionale. Erano infatti fra i 15 scrutinati di una vicenda da operetta dove si doveva simulare una selezione per far vedere quanto ambite fossero ambite le due poltrone. Vogliamo parlare dell’entrata in scena, senza averne più titolo e poi sparita, l’ex presidentessa di Cantù. Ovviamente mi scuso con Toni Cappellari, perchè ne ha le palle e i titoli, può dare a Milano una seconda squadra e portare il basket a Genova, ma firma con me questa rubrica e non voglio perderlo. C’era poi Federico Fantini che poteva essere benissimo il prescelto. Il marchio LBA sembra sia opera sua, mi ha assicurato, senza voler fare polemica e lanciare accuse di plagio, che il bozzetto figurava nella cartella di presentazione alla candidatura. Oggi il postulatore dell’Olimpiade veneziana finanziata da privati non è più disponibile essendo il manager di una grande azienda internazionale di comunicazione e marketing.
GLOBAL BASKET
PIACE (Camp) – Nei giorni Un-Conn la squadra-cannibale che domina da 5 anni il campionato femminile NCAA allenata da Geno (leggi Gino) Auriemma, emigrato giovanissimo con la famiglia dal Sud Italia nella Pennsylvania e coach della imbattibile nazionale USA che ha rivinto l’oro in Brasile, ha ritoccato un primato assoluto nella storia del basket che gli apparteneva da 6 anni quando superò il record dei 88 successi del college che apparteneva alla celebre formazione maschile di John Wooden. Superate le 90 vittorie contro SMU per 88-28 e Huskies adesso puntano a superare il muro delle 100 vittorie consecutive. Nella regular season ha già battuto le squadre più pericolose, Baylor (n.2), Maryland (n.3) e Notre Dame (n.2) e sulla sua strada delle prossime Final Four ritrova la sua bestia nera Stanford, che interruppe il primo record e tenta di ripetersi.
FRASI CELEBRI
PIACE (Camp) – Paolo Lepore, coach di Cremona, sulla possibilità di una sua riconferma in caso di salvezza: “Al mio presidente non chiederei nulla, lo ringrazierei dell’opportunità e lascerei a lui la scelta di tenermi o meno. So benissimo che questo lavoro è fatto soprattutto di vittorie, che in una settimana può cambiare tutto. Io non sono il più bravo, il più furbo, non ho più esperienza degli altri, sono il più giovane ma di sicuro ci metto tanta passione. Ho la fortuna di restare con i piedi per terra, è il mio mantra quotidiano” (Repubblica).
PIACE/NON PIACE (Camp) – Miroslav Raduljica: ” In campo la mia dote miglior è quella di saper leggere il gioco. Difetti. sono testardo, è il mio più grande limite.Sia in campo che fuori” (Sport Week). Sul primo punto peccato che finora nessuno si sia accorto di questa sua dote, in campenso i tifosi dell’Olimpia si accontenterebbero di qualche canestro e rimbalzo in più e magari una difesa più energica, per quanto riguarda il difetto gli crediamo sulla parola.