Il presidente federale è molto deluso dal tracollo della Nazionale in Islanda.
Il presidente della Fip Gianni Petrucci ha commentato alla Gazzetta dello Sport la brutta sconfitta dell’Italbasket contro l’Islanda: “Come una Corea? Il paragone è esagerato, noi abbiamo perso due partite ma siamo ancora in corsa, la qualificazione alla seconda fase è ancora alla nostra portata. E’ solo una brutta sconfitta, niente drammi, non siamo diventati brocchi”.
Il rapporto con il ct Sacchetti: “Il dialogo con il ct Sacchetti? E’ stato sereno, non sono il presidentissimo che entra nello spogliatorio a sbraitere, le scelte tecniche competono a Meo, non sono all’altezza di giudicarle, ma sono all’altezza di vedere…”.
Petrucci tuona contro i club per la mancata presenza dei big: “Non voglio fare analisi tecniche, non mi competono. Ma qui entriamo nel campo che più mi fa arrabbiare:la nostra Nazionale è l’unica dello sport italiano che non può schierare i suoi giocatori migliori. Non c’è una parola amica che mi dia appoggio in questa mia battaglia. Nel calcio i big vanno in campo anche contro San Marino e Malta. Invece nel basket devo sentire questa sciocchezza che i club concedono i giocatori alla Nazionale, come se fosse una loro liberalità. Invece la Fip i giocatori se li prende e basta. Non esistono concessioni. Io lavoro per difendere la mia federazione e il basket italiano, perciò devo avere i giocatori migliori, quantomeno quelli che decide di convocare il c.t. Prendiamo esempio dalla Grecia: l’Olympiakos e il Panathinaikos, le due grandi rivali, sono stati collaborativi con la loro Nazionale”.