Il protagonista di turno della consueta conferenza stampa di metà settimana dell’OriOra Pistoia è stato Justin Johnson, probabilmente la sorpresa più lieta in casa biancorossa in questo avvio di stagione di Lega Basket Serie A. L’ala forte statunitense, sebbene non al meglio, ha dato un importante contributo nella prima vittoria stagionale ottenuta dai suoi contro Trieste. “Non ero sicuro di poter giocare, abbiamo deciso domenica mattina dopo un colloquio con lo staff. Io mi sentivo bene ed ero pronto a fare il possibile per aiutare la squadra. Sono felice, sia a livello collettivo per la prima vittoria sia a livello individuale per aver dato il mio contributo. I minuti da 5? È una situazione che avevamo già provato e che avevo affrontato anche nelle passate stagioni, per me non è problema. Faccio qualsiasi cosa che possa portare il team al successo, anche se domenica ho pagato un po’ il fatto di non essermi potuto allenare in settimana. Nei giorni scorsi ho continuato con un po’ di terapia, adesso sono al 100%”.
Adesso per Pistoia la stagione è davvero iniziata: “Abbiamo continuato a lavorare e ad allenarci come avevamo sempre fatto, non c’è stato un cambiamento radicale nel nostro avvicinamento alla partita. Piuttosto c’è stato un cambiamento all’interno della partita, perché nel primo e nel secondo quarto non abbiamo giocato una buona pallacanestro mentre dopo l’intervallo siamo riusciti a reagire. È scattato qualcosa dentro di noi, abbiamo giocato con più intensità e aggressività degli avversari e abbiamo conquistato due punti pesantissimi. È stato un successo importante per la classifica ma soprattutto per darci quella stabilità mentale che finora c’era mancata e per rafforzare la convinzione che il duro lavoro porti a un risultato tangibile. La gara con Trieste deve rappresentare per noi il punto di partenza per il futuro”.
A livello di under 24 in Serie A, Justin Johnson è primo per valutazione e secondo per punti realizzati e rimbalzi catturati. A livello assoluto invece, è l’ottavo miglior realizzatore e il quarto miglior rimbalzista, nonché il miglior rimbalzista difensivo. Insomma, non si può certo dire che il classe 1996 originario del Kentucky abbia pagato il salto di categoria: “Mi fa piacere vedere certi numeri ma non sono mai soddisfatto, si può fare sempre meglio. Guai a sedersi, può essere l’inizio della fine. Comunque, se devo essere sincero, sapevo che avrei fatto bene perché mi impegno al massimo da anni, il basket è la mia vita e pure cambiando Lega le carte in tavola sono più o meno le stesse”.
Lunedì sfida proibitiva al Forum contro la corazzata Olimpia Milano: “Non guardo mai all’avversario, bisogna approcciare alla partita sempre nello stesso modo. Ovvero con grande positività nello spirito e l’idea di provare a vincere in testa”.