Il centro dell’Olimpia Kaleb Tarczewski si esprime sulla difficile situazione che si sta vivendo in Italia sulle pagine del Corriere della Sera: “Quando il virus è esploso a Milano ho pensato subito alla mia famiglia negli Stati Uniti. Ma ho sempre saputo di far parte di una famiglia anche qui a Milano e non la lascerei mai perchè ha bisogno di me”.
“Solo se la stagione venisse cancellata definitivamente penserei ad andarmene. Fino a quel giorno, sarò qui. Spero che Trey Thompkins, il giocatore del Real Madrid positivo, e tutti per la verità, abbia un recupero veloce. In un certo senso mi sento vicino a lui, perchè è un giocatore e c’è sempre un senso di appartenenza che ci unisce: quando uno di noi è colpito, tutti ci sentiamo colpiti”, sono le parole riportate da Sportando.
“Mi piace stare all’aria aperta e il pensiero di stare chiuso in casa per settimane mi ha devastato. Ma la quarantena non era per proteggere me stesso, era per proteggere gli altri. Questo senso del dovere ha reso la quarantena più facile da gestire-nAbbiamo il dovere di non pensare ai nostri interessi in un momento come questo, ma pensare al bene più grande dell’umanità”.
“Sinceramente non vedo l’ora di tornare e proseguire il viaggio. Significherebbe che questo incubo è finalmente finito”.