Danilo Gallinari sulle colonne della Gazzetta dello Sport ha condiviso il suo ricordo di Kobe Bryant: “Mi ha chiamato un amico da Los Angeles, era in lacrime. Non capivo cosa stesse succedendo, perché lui piangeva e non riusciva a parlare. Poi ho capito, ho saputo che Kobe Bryant era morto. Kobe è un idolo, non solo per me”, scrive il Gallo sulla rosea.
“Ed è stato uno dei pochi giocatori, forse addirittura l’unico, contro cui l’ho percepito. Quella sensazione strana, come se stessi giocando contro Michael Jordan. Non mi era mai capitato prima, non mi è più capitato dopo. Era la Summer League 2008 a Las Vegas, io ero infortunato e stavo lavorando con il fisioterapista dei Knicks, la mia squadra di allora. C’era anche Team Usa lì in quei giorni, per preparare l’Olimpiade di Pechino. E io e il fisioterapista stavamo aspettando che finissero loro per andare in campo. Ad un certo punto mi si è avvicinato qualcuno che mi ha detto che Kobe voleva conoscermi. Kobe Bryant! Quando hanno finito di allenarsi, io ero dalla parte opposta del campo rispetto a lui. Ma ad un certo punto sento qualcuno che urla “Danilo! Danilo!”. Era Kobe stesso che mi chiamava per andare a fare due chiacchiere con lui. Ancora non ci credo. Non ho mai avuto l’occasione di passarci troppo tempo, fuori dal campo, ma quel primo incontro è indimenticabile”.