E’ un’Italia concreta, bella per ampi tratti e decisamente convincente quella che batte 73-53 una formazione decisamente temibile come la Turchia.
Nonostante la buona prestazione, guai a pensare che i turchi possano essere domati facilmente, anche perché il break è arrivato con un primo tempo difensivo assolutamente enciclopedico. Al termine del torneo, dopo le esclusioni di Fontecchio e Flaccadori, è arrivato il taglio di Luca Vitali. Gli azzurri restano in 14, ne andranno tagliati ancora due.
Ci sono sostanzialmente tre motivi per cui il primo tempo si è tinto solamente dei colori azzurri: Daniel Hackett ha silenziato Bobby Dixon con una prova difensiva maiuscola tanto da arrivare senza fiato all’intervista di Sky tra un tempo e l’altro, Marco Belinelli ha sparato le prima cartucce per creare il parziale con canestri che erano perfettamente nello spartito del gioco e a chiudere il trittico c’è un Nicolò Melli in odore di tripla doppia con una presenza di cose fondamentali nel primo tempo che quasi fa scomparire il ricordo di Danilo Gallinari. La sua prova è stata davvero irreale per la quantità di cose perfette compiute nei tempi giusti con qualità e intelligenza.
I turchi soffrono la difesa fisica degli azzurri e soprattutto le scelte di Messina, trovano solo un momento di straordinaria veemenza in uscita dalla pausa quando decidono di punire la scelta conservativa sul pick and roll sparando quattro triple e ricucendo uno strappo che alla pausa lunga diceva 21 punti sul buzzer da tre punti dell’uomo di casa Gigi Datome.
La Turchia ci prova e sulla tripla dall’angolo in transizione, tallone d’achille in questo periodo degli azzurri, arriva addirittura sotto la doppia cifra di svantaggio, ma è l’ultimo e unico sussulto della partita perché gli azzurri resettano subito, si servono dell’intelligenza di Melli in regia, della sontuosa partita a 360° di Pascolo che tocca qualsiasi cosa si muova, chiudendo poi i conti con la scarica di Gigi Datome.
Quando gli azzurri tornano a +20 gli avversari mollano definitivamente e ci si avvia verso un quarto periodo di sostanziale garbage time dove Hackett mostra che di mollare in difesa non se ne parla.
E’ sostanzialmente una passerella per gli azzurri che conducono meritatamente in porto una vittoria che convince e forse regala qualche certezza in più sulle scelte di Ettore Messina.
In collaborazione con basketissimo.com