Il patron della Pallacanestro Trieste invita il mondo della palla a spicchi a fare un passo verso la professionalizzazione.
Nel giorno in cui la Lega Basket Serie A ha confermato il rinvio a data da destinarsi del match fra Trieste e Varese a causa del focolaio di Covid-19 nel gruppo squadra della Openjobmetis, il patron della società giuliana, Mario Ghiacci, ha parlato del futuro della palla a spicchi italiana, prendendo una posizione decisa a favore della professionalizzazione alla luce delle difficoltà di un movimento che ha vissuto, tra l’altro, il recente addio della Virtus Roma al campionato per mancanza di fondi.
“Professionalizzare il basket significa, di fatto, porre delle regole all’accesso della massima serie in grado di garantire la solidità delle società, e questo non solo in termini economici, ma anche, e vorrei dire soprattutto, in termini di capitale umano” ha detto Ghiacci, confermando di sostenere, in questo senso, la posizione espressa pochi giorni fa dal numero uno di Lega Basket Serie A, Umberto Gandini.
“Allianz Pallacanestro Trieste sta lavorando con determinazione – ha aggiunto -: avendo acquisito dipendenti e collaboratori investe per professionalizzare ogni settore, tanto che nel tempo è diventata una risorsa in termini di sviluppo di occasioni di lavoro sul territorio. A ciò si aggiunge la gestione diretta dell’Allianz Dome: una ulteriore responsabilità, che impone investimenti e strategia, ma che garantisce ritorno di immagine, diversificazione, possibilità ulteriori di sviluppo. Una scelta che deve essere valutata come un elemento di responsabilità e capacità strategica delle società sportive, una scelta che deve sottendere a garantire all’intero sistema un numero minimo di posti per pubblico in ogni palasport”.
“La riflessione in corso e la necessaria revisione delle attuali regole si pongono l’obiettivo di dare garanzie ai potenziali sponsor ed elevare il livello di qualità di tutto il sistema – ha poi spiegato il patron dei giuliani -. E’ ciò che attendiamo con impazienza, e il mio convincimento è che da un lato non dobbiamo preoccuparci eccessivamente del rischio di veder diminuire il numero di squadre al via nel campionato perché il gioco vale la candela se vogliamo conferire nuova autorevolezza al nostro sistema, e dall’altro dobbiamo chiedere e ottenere tutela e rispetto per aver, in questo anno così complesso, affrontato investimenti ed effettuato sforzi enormi per mettere in sicurezza le società e il nostro sport”.
“C’è un ulteriore elemento che vorrei sottolineare, e portare come come contributo all’attuale dibattito in corso – ha infine concluso Ghiacci – ritengo che per ottenere i risultati che ci prefissiamo sia necessario investire molto sul settore giovanile, fucina di nuovi atleti, ma anche di nuovi tifosi. Solo costruendo un sistema inclusivo possiamo creare nuovo pubblico, e le nuove generazioni, con il loro modo di comunicare, di vivere globalmente anche lo sport, sono il nostro primo pubblico, del quale abbiamo assolutamente bisogno per contribuire ad aumentare la nostra credibilità”.