Le parole di Maurizio Buscaglia
Il coach della Carpegna Prosciutto Pesaro Maurizio Buscaglia ha parlato al Corriere Adriatico: “L’ambientamento procede bene, perché al di là di tutti i passaggi che abbiamo avuto da un mese a questa parte, quindi il parlarci reciprocamente, l’organizzazione del lavoro della squadra, c’è feeling e unione di intenti. Siamo stati insieme prima nel formare la squadra, ma poi nel preparare tutto ciò che è intorno alla squadra, ad iniziare dalla prestagione, i dettagli dell’inizio dei nostri allenamenti, il lavoro con lo staff tecnico e medico e il mio ambientamento procede bene, perché ho trovato gente di grande disponibilità che ha intuito. Mi piace anche l’ambientamento in città, perché ci sono un sacco di sorrisi e c’è tanta partecipazione, con tanta gente che ti chiama dall’altra parte della strada per darti il proprio incoraggiamento. Fermo restando che non abbiamo ancora mai giocato e lo sappiamo bene, però è bello sentire il calore della gente. Già la responsabilità è grande perché il club è di un certo tipo. Inoltre la responsabilità è importante, perché dobbiamo un poco continuare ma anche ripartire, quindi la partecipazione della gente è a mio avviso un valore aggiunto e spero che lo sia anche al palazzetto quando inizieremo a giocare. Al di là che una squadra il tifo e i complimenti se li deve guadagnare, però mi rendo anche conto che in un palazzetto come questo, con un pubblico e una città così, se sei spinto trovi energie anche dove pensi di non averne”.
“Pesaro comunque è una società che ha avuto tanti giocatori, ha lanciato giocatori, ha un brand di giocatori che passando da qui o hanno fatto o si sono rimessi in un certo tipo di mercato o lo hanno costruito. Tutti noi che stiamo lavorando qui abbiamo a nostra volta esperienze uguali o identiche, per cui un poco di brand lo hai. Al di là di piccoli cambiamenti è un gruppo coeso che sa cosa vuole dire giocare a Pesaro, ed è fortemente motivato per questa maglia. Così nel momento in cui fai la squadra hai un altro importante punto di riferimento, ed è incastrare i giocatori a quelli che hai perché ci siano possibilità ed equilibrio”.