Sasha Djordjevic non si nasconde sulle naturalizzazioni nelle nazionali di basket
A poco meno di un mese dall’inizio dei Mondiali di basket, che vivrà alla guida della nazionale cinese, Sasha Djordjevic ha risposto alla domanda del portale sloveno ‘Sportklub’ a una precisa domanda su quale sia il suo atteggiamento nei riguardi delle naturalizzazioni di giocatori nati e cresciuti al di fuori del proprio Paese in vista di un grande evento, prendendo come riferimento Kyle Anderson, che vestirà proprio la canotta della Cina nella rassegna iridata.
“Kyle Anderson ha sangue cinese e giamaicano – ha detto l’ex allenatore, tra le altre, di Virtus Bologna e nazionale serba -, direi che la sua posizione è leggermente diversa. In altri casi, la FIBA ha delle regole per le naturalizzazioni. Che posso dire? Molti allenatori e presidenti di federazioni mi chiamano spesso e chiedono la mia opinione su certi cestisti americani”.
“Anthony Randolph giocherà per la Slovenia ma non è sloveno – ha detto Djordjevic riferendosi alla naturalizzazione del cestista americano nato in Germania, che sarà compagno di nazionale di Luka Doncic -. D’altra parte, le regole sono chiare e devono essere accettate. Non commenterei oltre”.
Sullo stesso tema, Djordjevic non ha voluto commentare nemmeno le dichiarazioni del collega Svetislav Pesic, secondo cui la Serbia dovrebbe a sua volta puntare alla naturalizzazione di un cestista “straniero”. “Bisognerebbe chiedere direttamente a lui il perché – ha detto, lapidario -. Preferisco non commentare le opinioni degli altri”.