“This is such a mental thing where we have to figure out a way to do it together. We can’t keep playing like this for good stretches, bad stretches, especially when we’re on the road.”. I 23 punti di Gallinari e Will Barton non hanno evitato la 16esima sconfitta delle Pepite nelle ultime 18 trasferte a Boston è dopo aver segnato più di 20 punti in 10 delle ultime 13 gare, Gallinari prende la parola per spiegare perchè dopo il successo con i Warriors ai primi di gennaio invece di prendere slancio per entrare nella partita a quattro per l’ottavo posto dei playoff all’Ovest a sua squadra si è bloccata nelle ultime quattro gare. E anche se ne mancano ancora 36 l’atteggiamento mentale non è quello giusto. E’ vero che la difesa di Boston è graffiante, sembra uno sciame di api pronte a infilare i pungiglione nell’avversario, ma le 20 palle perse rappresentano il segnale della mancanza di intensità nel gioco e identità.
“Si tratta di un problema mentale che dobbiamo cancellare, non possiamo giocare a tratti bene e a tratti male, specie quando siamo fuori casa”, dice smorfiato il capitano che invece nelle palle perse spesso finisce con la casella immacolata, una delle ragioni della sua una lusinghiera stagione ma che non viene recepita dalla squadra. Pur al netto dei molti infortuni, questo sembra il problema di fondo del cammino a zig zag.
In realtà Denver, che stanotte nel giro all’Est mette piede a Washington (20/23), altra squadra sotto il proprio standard, raggiunto l’anno passato coi playoff, non è mai stata in partita. Sotto di 22 all’inizio dell’ultimo quarto ha poi recuperati 15 punti vincendo il parziale (32-25), quindi si è svegliata tropo tardi
Oltre alle perse, la difesa stile “old Celtics”, ha naturalmente abbassato anche le percentuali di tiro da 3: 1/4 per Gallinari, Foye e Gary Harris. Emanuel Mudiay , al suo primo anno di NBA, fatica a riprendere il ritmo e la fiducia a causa dell’assenza per il problema alla caviglia, mentre i lunghi (o meglio i mezzi lunghi come Sullinger e Amir Johnson) di Brad Stevens hanno lavorato ai fianchi sui giovani colleghi slavi Jokic e Nurkic. I due hanno segnato 5 punti (2 canestri su 11) e preso 12 rimbalzi meno dei 15 di Kenneth Faried MVP della serata nel gioco aereo.
Coach Malone ha però speso parole di elogio per Jokic. Il rookie serbo con 9 punti e 4,5 rimbalzi di media è stato promosso nel quintetto ( e Jeff Lauvergne che partiva titolare verrà forse ceduto) venendo selezionato per il Rising All Stare Game di Toronto. “La gente comincia a capire bene he giocatore sia”, dice Malone soddisfatto di questa sua scelta che va nella direzione voluta, per costruire una squadra frizzante, motivata, in grado di giocarsela oggi con tutti e avere davanti a sè un ciclo per diversi anni.
La serata di mercoledì ha visto gli Spurs sfogare su Houston di Harden-Howard la rabbia per la brutta sberla di Oakland, ne aveva presi 30 dai Warriors ne ha dati 31 (con un’altra doppia doppia, 13 e 10 rimbalzi, del gigantesco serbo Marjanovic con la sua manona grande quanto quella del David di Michelangelo e presenza importante nelle rotazioni) a una squadra comunque declassata. Quindi il contraccolpo emozionale c’è stato, ma in positivo e il 39/7 resta un risultato eccezionale, soprattutto perchè a Fort Alamo nessuno vince da oltre un anno.
I Cavaliers hanno vinto le ultime due dopo il licenziamento di David Blatt, il suo ex assistente Ty Lue tenta di sveltire il gioco, per ora si nota solo un miglioramento in Kevin Love, il MVP di un vittoria scontata con i Suns sfiduciati dalle troppe sconfitte e dalla perdita dei due giocatori più importanti , specie Eric Bledsoe, l’interruttore della squadra di Hornchek che difficilmente resterà in Arizona.
Ha chiuso la nottata la Warriors-Force che ha restituito il “suo” a Dallas per la sconfitta di Dallas del 30 dicembre (91-114) nonostante Curry sia apparso il sosia di se stesso senza segnare da 3 nel primo tempo (0/4) e con 2 punti (1/8) anche se poi il Messi del basket con 3 missili dopo 28 minuti di gioco si è limitato a non forzare (14 punti alla fine) lasciando il palcoscenico a Klay Thompson che ne ha approfittato per il record stagionale: 45 punti. Ben i campioni 33 assist e vittoria casalinga n.40 , a 4 dal record dei Bulls imbattuti con 44 gare dal 30 marzo al 4 aprile ’96. Dallas era senza Zaza Pachulia, non ha fatto giocare Nowitzki ed è partito col gigante tunisino Salah Mejri centro titolare che gli azzurri affronteranno nella prima gara del preolimpico a Torino.
Vittoria importante e netta per Utah con Charlotte per riprendere l’8° posto al’Est, vittorie esterne dei Clippers con il 18,5 a 3 punti e il 38% dal campo di Atlanta coi suoi bassotti troppo spreconi, e di Oklahoma che nel giro all’Est dopo i Nets ha vinto anche a Minnesota con 27 punti di Durant, 24 e 15 assist, 8 rimbalzi di Russell Wetbrook a 2 rimbalzi dall tripla) e 23 punti e 10 rimbalzi di Enes Kanter, il giovane turco sul quale il club ha messo oltre 80 milioni ben spesi.
A mezzanotte di oggi ora italiana la TNN annuncerà le 7 riserve per l’All Star Game di Toronto (14 febbraio) votate ai 30 allenatori e i due coaches, Gallinari una piccola speranza, essere il primo top-scorer degli strangers (19,2 di media: divide il 24° posto con Bosh e Reggie Jackson) è il suo primo merito.
SKY SPORT TV- Dopo il secondo derby texano settimanale Spurs-Rockets (oggi differita 2HD alle 15 e 22.45 e 18.30 su SS 3HD) la chiusura settimanale sabato 30 gennaio con i Golden State al Wells Fargo Center di Filadelfia contro i 76ers, la prima contro l’ultima: alle 23 diretta SS 2HD e differita domenica alle 10 e 16.45 S 2HD.
RISULTATI 27 gennaio: CLEVELAND-Phoenix 115-93 (21 K.Love +11r 3/8 da3, 21 L.Jmes 7/8 tl7/7 9a 3r, 18 JR Smith; 16 D.Booker 1/4 da3, 13 PJ Tucker); BOSTON-Denver 111-103 (27 A.Bradley 5/13 da3, 17 K.Olynyk, 16 I.Thomas 5/13 1/4 da3; 23 D.Gaiar 8/16 1/4 da3 tl 6/7 7r 1a 1st 32′, 23 W.Bartn 3/4 da3, 15 K.Faried 15r); DETROIT-Filadelfia 110-97 (27 R.Jackson 4/5 da3, 25 A.Drummond +11r tl 7/12; 21 J.Grant 1/3 da3 8r, 20 N.Noel 9/11); Atlanta-LA CLIPPERS 83-85 (16 J.Teague, 14 P.Millsap +12r, 15 A.Horford 8r 6a 1/5 da3; 21 J.Crawford 9/16 1/2 da3, 11 C.Paul + 13 r 5/15 0/4 da3, 13 D.Jordan + 19r, tl 7/12); Minnesota-OKLAHOMA 123-126 (21 G.Dieng, 20 A.Wiggis, 19 KA Towns +13r 5a, 4 R.Rubio +10a 1/6 0/3 da3; 27 K.Durant 10/20 tl6/7 1/3 da3 9r 5a, 24 R.Westbrook +15a 3/4 da3 tl7/7 8r, 23 E.Kanter +10r); SAN ANTONIO-Houston 130-99 (25 L.Aldridge 10r, 18 K.Leonard, 18 D.Green, 13 B.Mrjanovic +10r; 20 J.Haren 1/3 da3 tl9/9, 13 D.Howard +8r); UTAH-Charlotte 102-73 (24 R.Hood 8/16 4/9 da3, 22 G.Hayward 9/14 3/4 da3, 6 R.Gobert 12r; 15 K.Wlker 7/11, 13 B.Roberts, 6 N.Batum +10r); GOLDEN STATE-Dallas 127-120 (45 K.Thompson 7/12 da3, tl10/10 5r, 14 St.Curry 4/11 3/7 da3 2r 9a; 23 C.Parsons 4/6 da3 7r, J.Barea 7/11.
A cura di ENRICO CAMPANA