Ancora un inizio di stagione tormentatissimo per Cleveland che gira alla prima boa con 6 sconfitte e dopo lo scivolone casalingo con Washington che per coach Blatt doveva produrre una profonda rivisitazione dentro se stessi la squadra non ce l’ha fatta nemmeno a New Orleans nonostante i 37 punti di LeBron James in odore di tripla al quale Anthony Davis ha risposto da suo pari (31 punti e 12 rimbalzi). Cleveland è scivolata al 4° posto (20/6, 68,4%) nel ranking dietro Warriors (20-0) e gli Spurs (15/5) e spodestati dai Bulls (19/5, 68,8%) all’Est. Oltre al problema di un centro più pericoloso del russo Mozgov che ha avuto anche problema fisici, manca una regia di spinta, creativa, e il ritorno di Irving è ormai imminente ma la squadra è anche troppo perimetrale e nella trasferta in Louisiana ha ecceduto nel tiro dall’arco, 0/5 per Kevin Love, 6/13 per JR Smith e 1/5 per lo stesso LeBron.
Alla vigilia della terza partita del giro d’addio i Lakers su preghiera di Kobe, che vuole essere concentrato al massimo, ha chiesto di sospendere le premiazioni e dediche. Alla Philips Arena di Atlanta il pubblico è stato meno numeroso (19.100 spettatori) di Filadefia e Washington e il cerimoniale ridotto. E però calato anche il bottino del giocatore del quale si era occupato la stampa dopo i 32 punti nella capitale ventilando la sua partecipazione all’All Stare Game e l’addio alle Olimpiadi. Atlanta l’ha marcato bene e ha chiuso con 4 su 19 e 2/10 da 3 e i Lakers sono tornati al loro standard nonostante i 10 rimbalzi della matricola D’Angelo Russell che sta crescendo in difesa e come personalità. Con 31/21 nel terzo tempo, il momento migliore di Kobe, i Lakers hanno accorciato e distanze (66-72) ma la differenza alla fine è stata di 13 punti. Bryant si è assolto: “Abbiamo giocato bene il secondo tempo, sfortunamente la vittoria è scivolata via negli ultimi 3 minuti”. Contento lui contenti tutti…
Stanotte in campo Gallinari a Filadefia con la maglia nera della NBA ( sola vittoria per i 76ers contro i Lakers) e sulla strada del ritorno da Città del Messico, Belinelli vuole dimenticare in fretta la partita-no coi Celtics (2/8, 1/5 da 3) contro Houston che ieri notte ha vinto di misura il derby con Dallas senza far giocare Dwight Howard. Non c’era invece Andrea Bargnani in quello di New York dominato dai Knicks (massimo vantaggio 29 punti) con Melo Anthony (28 punti e 5 triple su 8) pungolato dalla crescita di Kristaps Porzingins che con la sua decima doppia-doppia (19 punti e 10 rimbalzi) in questo momento con 19,8 di “pe” (player efficiency, ovvero l’indice di valutazione) precede giocatori “patinati” quali Duncan (19,7), Wall (19,3), Howard (18,5) e Draymond Green (18,5) e largamente superiore alla media (15). Mettiamoci anche i 10 assist di Calderon 8 (8 all’intervallo) e questo spiega il buon momento con 10 vittorie e 10 sconfitte. Solo in 3 occasioni New York ha girato col 50 per cento negli ultimi 10 anni, ed è già almeno un segnale che qualcosa sta cambiando dopo la frustrante stagione scorsa che ha visto la colorita protesta della stampa newyorkese.
RISULTATI venerdì notte 4 dic – NEW YORK-Brooklyn 108-91 (28 C.Anthony 5/8 da 3, 19 K.Porzingis + 10 r, 1 Caderon + 10 as 21 B.Lopez, 18 T.Young 11r); WASHINGTON-Phoenix 109-106 (34 B.Beal 5/8 da 3 7 r 9 5a, 17 J.Wall 9r 5a; 29 E.Bledsoe 1/5 da 3 7a, 19 B.Knight, 9 P.Tucker + 13r); DETROIT-Milwaukee 102-95 (23 Marc.Morris, 23 R.Jackson, 17 A.Drummond + 23 r 3/10 tl; 21 K.Middleton, 14 G.Monre +13r); ATLANTA-Lakers 100-87 (16 A.Horford 9r 5a, 15 P.Millsap +8r, 15 K.Bazemore; 18 Lou Williams 3/6 da 3, 14 K.Bryant 4/19 2/10 da 3 4/5 tl 3r 5a , 35′, 16 D.Russell + 10r); HOUSTON-Dallas 100-96 (25 J.Harden 8r 9a, 18 T.Ariza, 2 C.Capela + 10 r 0/5, ng D.Howard, 32 Der.Williams 4/10 da 3, 16 D.Nowitzki + 10r 0/3 da 3, 7 Z.Pachulia +11r, 5 W.Matthews 1/9 1/8 da 3); NEW ORLEANS-Cavaliers 114-108 t.s. (31 A.Davis + 12 r, 13/22 4re, 19 E.Gordon, 14 T.Evans + 10a; 37 L.James 13/29 1/5 da3, 10/11 t 7r 8a, 18 JR Smith 6/14 6/13 da 3, 15 K.Love + 10 r 6/16 0/5 da 3).
A cura di ENRICO CAMPANA