
La finale dell’Est fra due squadre arrivate con un leggerissimo distacco al termine della regular season e con 7 vittorie casalinghe ciascuna, sebbene una delle due, Cleveland, fosse considerata in estate la favorita per il titolo con LeBron l’icona della NBA, è l’elogio della metamorfosi. Cleveland ha vinto le prime 2 gare, i Raptors si sono rialzati vincendo le due in casa, la quinta invece ha segnato un record double-face. Lo scarto di 31 punti (37-19, 28/15) a metà gara, dove i Cavs hanno toccato anche il +34, è il picco per una finale di conference e anche il peggior risultato da quando nel ’93 i Raptors fecero il loro debutto nel campionato più bello del mondo. E non ha potuto frenare un’ironia da maramaldo “King James” quando nella conferenza stampa il suo commento è stato di questo tenore: “In effetti nella mia carriera mi sono trovato in situazioni più difficili”. Ancora incredulo più che rassegnato Dwane Casey, l’artefice di questa scalata che ha portato i Raptors alla prima finale della loro storia: “Abbiamo trovato una squadra diversa, parlo di Cleveland, eravamo convinti di poter fare qualcosa di speciale , invece ci hanno schiacciato, hanno fatto di noi quel che volevano”. Sarà che per non dare alibi alla sua squadra, per ricaricare la sua squadra e togliere il match ball ai rivali il saggio coach ha trascurato volutamente un fatto oggettivo importantissimo sul quale si deve ragionare: dal 13 aprile ad oggi i Cavaliers hanno giocato 13 partite, 4 con Detroit e Atlanta 5 con i canadesi mentre in 41 giorni la sua squadre 7 con Indiana, 7 con Miami che fanno 19 in totale, e vogliamo mettere il peso, cioè i disagi, delle continue trasferte?. Se questo sia o meno l’annuncio di un possibile brecking-point, il cosiddetto punto di rottura, lo vedremo venerdì sera in gara6. La durissima lezione si condensa nei 38 punti di scarto (ma son stati anche 43), certamente nella bravura della task force dell’Ohio che da 50 anni insegue il titolo e crede che questa sia la stagione del destino, nelle cifre dei Raptors più brillanti nelle ultime due vittorie, vedi i 27 punti complessivi del duo Lowry-DeRozan contro i 67 di 48 ore prima e Bismack Biyombo che passa da 40 rimbalzi a 4. L’unica nota positiva della trasferta è il ritorno in squadra di Jonas Valanciunas fuori da gara 3 con Miami e per una storta alla caviglia che ha segnato 9 punti in 18 minuti. In fondo in tanto sfacelo, soprattutto il 17,6 da 3 (3 triple su 17), qualcosa di buono si è visto, ad esempio alla voce tiri liberi 21/5 contro 18/28 dei rivali con James che continua a sbagliare i rigori, e il 32-29 della panchina, anche se da Joseph, il vice Lowry, e Ross, il jolly dell’attacco, si aspettava una risposta motivazionale ben diversa per uscire dalla comoda nicchia.
Cleveland aveva giocato in Canada con un uomo in meno, dimenticato in panchina dal suo allenatore nel quarto finale dell’ultima gara e tanto imbarazzato da inventarsi la scusa di una botta al ginocchio per essere inciampato sul piede di un fotografo. Kevin Love, il miglior rimbalzista del Dream Team di Londra, è tornato invece all’altezza della sua fama e con 25 punti, top scorer della serata, ha ricostruito il famoso tridente (71 punti, suo 116 totali 25 di Kevin, 23 di LeBron e Irving) sul quale il suo “pazzo” proprietario (Gilbert) ha investito un anno e mezzo fa 200 milioni per far tornare a Cleveland il figliol prodigo (LeBron James) e vincere il primo titolo nella storia della franchigia dove comunque i gialli (ma mercoledì hanno giocato in rosso) hanno giocato due finali.
Tornando alla prestazione di Kevin Love, praticamente perfetta al tiro (8/10, 3/4 triple e 6 liberi su 6) così l’ha commentata il suo allenatore Tyronn Lue: “Nulla ormai mi può stupire di lui: Kevin Love è sempre Kevin Love, e la sua aggressività per tutta la gara è stata fondamentale”.
Per quanto riguarda l’altra finale, si gioca venerdì notte Warriors-Oklahoma, per evitare l’eliminazione i campioni devono vincere le due prossime gare, il clima non è dei migliori, velate accuse a Steve Kerr per voler insistere su un Curry al 70 per cento. Il coach non ci sta. Da parte sua il 2 volte MVP ha regalato una frase azzeccatissima per levare di torno una strana atmosfera da funerale: “Si vinca o si perda, la nostra rimane una squadra speciale”. Ben detto.
Per il mercato delle panchine le ultime sono la conferma che David Fizdale, il vice di Miami, è favorito per Memphis rispetto a James Borrego, il vice del vice (Messina) agli Spurs tornato a San Antonio dopo aver guidato Orlando per tre mesi la stagione scorsa, il quale è in corsa per i Rockets alla pari con D’Antoni, coach aggiunto di Filadelfia, e Stephen Silas vice di Charlotte. Un silenzio strano è calato sugli Spurs dopo l’eliminazione da parte di Oklahoma, ma la società è un modello proprio perchè la serietà fa parte della sua nomea, come ha ricordato recentemente Belinelli facendo un parallelo con l’esperienza di Sacramento. L’impressione è che il proprietario, anzi la moglie alla quale ha conferito tutta la responsabilità da alcuni mesi, non voglia nemmeno pensare all’ipotesi di un addio di Popovich alla panchina. E questo, oltre ai ragionamenti sul futuro della squadra, in particolare un investimento pesante per Durant e Conley, è il motivo per il quale da San Antonio non arrivano notizie.
PLAYOFF, FINALI CONFERENCES – Est, G5: CLEVELAND-Toronto 116-78 (3/2; 37-19, 28-15; 35-26, 16-18; 25 K.Love 8/10 3/4 da3 tl6/6 2r 2a, 23 L.James 10/17 2/4 da3 tl1/3 6r 8a, 23 K.Irving 9/17 1/2 da3 tl4/5 3r 3a 3re, 11 R.Jefferson 4/9 6r, 9 T.Thompson 10r; 14 D.De Rozan 2/8 tl10/12 3r 3a, 13 K.Lowry 5/12 1/4 da3 tl2/6 3r 6a 5pe, 9.J.Valanciunas 4/4 0r, 7 B.Biyombo 7r)
STANOTTE: Ovest, G5 Warriors-Thunder 1/3, VENERDI’ G6 Toronto-Cleveland
LA SITUAZIONE – Semifinali.Est: CAVALIERS-Hawks 4/0 (104-93, 123-98, 121-108, 100-99), RAPTORS-Heat 4/3 (96-102 OT; 96-92 OT; 95-91; 94-87 OT; 99-91; 91-103; 116-89) . Ovest- Semifinali: WARRIORS-Portland 4/1 (118-106; 110-99; 108-120; 132-125 OT; 125-121); SPURS-Thunder 2/4 (124-92, 97-98; 100-96, 97-111; 91-95; 99-113).Finali: Est: CAVALIERS-Raptors 3/2 (115-84, 108-89; 84-99, 99-105; 116-78). Ovest: Warriors- THUNDER 1-3 (102-108; 118-91; 105-133, 94-118).
SKY SPORT TV – G5 Cleveland-Toronto differita oggi giovedì ore 18.30 SS 3HD, ore 22.45 2HD; G5 Golden State-Oklahoma venerdì 27 maggio ore 3 Sky Sport 2HD, differita ore 1830n3HD e 23.15 2HD; sabato 28 maggio ore 2.30 G6 Toronto-Cleveland, differita or 14 3HD e ore 20 2HD.
A cura di ENRICO CAMPANA