Nella notte dell’All Star Game, la breaking News arriva si da New Orleans, ma ancora più forte da Sacramento. I Kings hanno mandato ai Pelicans il loro All Star DeMarcus Cousins, in cambio di Buddy Hield, Tyreke Evans, una prima scelta 2017 e una futura prima scelta 2019 via Philadelphia. E’ uno scossone che cambia gli equilibri della lega e porterà a giocare assieme due dei punghi più forti in assoluto nella lega dove ormai dominano gli esterni. Uno di questi due super lunghi si è anche aggiudicato il premio di MVP dell’All Star Game riscrivendo il libro dei record e ora spera di fare altrettanto con il nuovo compagno di front court.
Anthony Davis ha messo a segno 52 punti con 39 tiri nella vittoria della Western Conference 192-182 e si è aggiudicato il titolo di MVP diventando il giocatore con il bottino più alto nella storia della partita delle stelle. Ovviamente anche il punteggio finale è un nuovo record assoluto, perché ormai l’All Star Game è diventato anch’esso una specie di gara delle schiacciate in movimento.
Nonostante questo c’è sempre un motivo per guardarlo e forse l’highlight della notte arriva dall’alley oop di Durant per Westbrook. Prima Russ serve il taglio di KD che restituisce con il lob per la schiacciata dell’ex compagno. Tornati in un timeout i due vengono applauditi da tutta la panchina in una simpatica presa in giro.
L’altro momento divertente viene da Steph Curry che vedendosi arrivare mezza Eastern Conference addosso in contropiede, ma soprattutto Antetokounmpo, si sdraia per terra con le dita nelle orecchie stile bomba e lascia schiacciare gli avversari in libertà.
Ne ha ben donde perché poco dopo Antetokounmpo gli ruba un rimbalzo d’attacco ad altezze siderali per schiacciarlo nel canestro.
Durant va in tripla doppia, Westbrook ne segna 41, Giannis 30 con 14-17 dal campo, Gasol va a due assists dalla tripla doppia in 21 minuti di gioco e Irving smazza 14 assistenze, ma sebbene ci siano tanti canestri, momenti divertenti e tanto spettacolo, forse questa formula diventa fine a se stessa e non regala quello spettacolo che partite pur sempre all’insegna dell’ilarità ma più competitive, davano nel passato.
In collaborazione con basketissimo.com