Sempre più Warriors. Chiudono gennaio con 14 vittorie rischiando in casa con Denver (111-101 nel supplementare) e 2 sconfitte (il 13 a Denver grazie al famoso tuffo di Gallinari e scippa la palla a Curry, e il 16 a Detroit) e avendo battuto con più di 30 punti Cleveland e Bulls in trasferta e gli Spurs in casa. A 24 ore dalla vittoria a Filadelfia firmata da Harrison Barnes a 2″ hanno dato 21 punti ai Knicks al Madison di 21 con 13 punti di Stephen Curry (minimo stagionale del suo Lionel Messi, top scorer della NBA con 29,4 punti) iniziando maluccio (18-20). E’ seguito un crescendo rossiniano, specie di Klay Thompson (17 punti nel secondo quarto) e di Draymond Green che festeggia il suo primo All Star Game con la tripla-doppia stagionale n.9: 20 punti, 9/9 e 100% al tiro fra cui 2 triple, 10 rimbalzi e 10 assist. In quest’ ultima voce supera sempre più frequentemente Curry “smistando” la palla in attacco come faceva Cresimir Cosic coi suoi 2,11 centimentri in Europa anni ottanta. “Dray” è il 6° con 7,3 negli assist, unico gigante fra i primi 15, urry è 11° con 6,5.
E’ dunque il Mister… Tripley della NBA parafrasando il famoso film in cui il protagonista ruba l’identità e un compagno della stagione. E Spartano del Michigan ne approfitta per pareggiare al Madison, la Scala della NBA, dove tutto si amplifica, il record di Tom Gola (stagione ’59-60), giocatore assurto alla Hall of Fame. Presto toccherà anche a lui he sul campo è sempre l’uomo giusto al posto giusto.
Alla vigilia della prima gara di febbraio, questo mercoledì a Washington, per riassumere quel che ha fatto la squadra di Steve Kerr, nel frattempo tornato in panchina, più che le parole basta il riepilogo della stagione in cifre tralasciando quelle individuali per specialità: 44/4 (22/0, 22/4), 1° posto Pacific Conf (11/0), 1° posto punti per gara e scarto (115, +12,7),striscia record di 25 vittorie fra tutte le leghe professionistiche come inizio di stagione, seria aperta le vittorie casalinghe (25). Inoltre al loro passaggi garantiscono il tutto esaurito, come nella depressa Filadelfia sabato notte.
Domenica tre squadre hanno toccato per prime la boa delle 50 partite: Dallas (28/22) che tiene il passo da playoff nonostante i problemi fisici di Nowitzki, New York (23/27) nell’ultima settimana in scivolata per gli acciacchi di Melo Anthony e Porzings e l’assenza del play Calderon e i Lakers (9/41) che fanno di tutto per oscurare la loro leggenda e toccato il fondo per la catena di stagioni fallimentari senza precedenti. Ogni anno sempre peggio: come è possibile ad esempio prendere un blocco di cemento come Roy Hibbert e lasciar partire Jordan Hill? Non fosse per il rispetto dovuto a Kobe Bryant e l’attenzione incredibile che sta riscuotendo il suo giro d’addio sarebbero stati impallinati dalla critica, come l’anno scorso successe ai Knicks. Ma ormai ci sono valori e parametri più importanti di quello sportivo nel Barnum cestistico, e si tratta proprio delle più stimate franchigie secondo Forbes.. Per l’andamento dell stagione i Lakers hanno perso il primo posto che premia i Knicks con 3,5 bilioni di dollari.
All’Est salgono dietro Cavaliers (in rilancio con il recupero del Tridente Lebron-Irving-Love) e Toronto (11 vittorie consecutive). Riprende quota Miami con una serie di vittorie preziose e non sempre facili grazie al ritorno alle scene del veterano A’Mare Stoudemire scaricato dai Knicks che non ha fatto sentire l’assenza di Hassan Whiteside, il re della stoppata. Al termine di una settimana difficile scendono invece i Bulls (26/20) per l’operazione d’appendicite di Nicola Mirotic che tornerà dopo l’All Star Game e gli Hawks (27/22) che risentono degli alti e bassi dei suoi playmakers Teague (3/11 e 0/5 da 3 nel -18 a Miami) e il tedeschino Schroder.
Pronta a un ritorno di fiamma di Charlotte (23/25) l’unica in grado di creare dei problemi a Indiana (25/22) che ha compensato il calo di Paul George dopo un inizio strepitoso col pieno recupero di Monta Ellis, il killer di Denver nell’overtime, e Detroit (25/23). Gli Hornets erano partiti bene uscendo dal cliché di squadra-materasso grazie ai canestri e agli assist di Nicolas Batum perdendo poi quota con la lussazione dell’alluce del francese. Ha pesato molto l’assenza dall’inizio della stagione del 22enne Michael Kidd-Gilchrist, n.2 del draft 2012 per un’operazione alla spalla. E proprio il debutto stagionale della sua giovane star ha ridato slancio: allo Staples Center il titolato ex di Kentucky è stato il migliore con la sua prima doppia-doppia e continuano i progressi di Frank Kaminsky, il rookie, in attesa del recupero di Al Jefferson fermato per aver violato le norme anti-droga e un intervento al ginocchio.
Il turno domenicale è stato per congiunzione astrale pessimo per il tiro da 3. Viste molte squadre spadellare, prima fra tutti Boston alla quale non sono bastati l’enormità di 46 triple tentate con 16 canestri per il 34,8 per vincere a Orlando. Che valga la pena coach Stevens, di dare una calmata alle molte guardie e riattivare invece David Lee, l’acquisto dell’estate che per 18 volte non ha messo piede in campo, da metà dicembre come non ormai non fosse più del gruppo, fatto che conferma la volontà di cederlo entro la chiusura del mercato invernale (18 febbraio) anche se difficilmente i Celtics troveranno un acquirente in grado di puntare su un giocatore che ci mette l’anima, ma ha ormai 32 anni e scaricato dai Warriors perchè chiaramente non può tenere ritmi alti?
Con 16 triple (ma su 29) e un superbo 55,2% i Warriors hanno stravinto al Madison e chiuso la serie sul 2-0. Ben 9 giocatri hanno segnato almeno una tripla ciascuno. Il killer in questa fortunata campagna all’est è indubbiamente Klay Thompson: 66 punti nel back-to-back Filadefia (32 punti) e New York (34 con 14/18 e 5/6 da 3)
Solo i Clippers hanno fatto meglio dall’arco (17 coi Bulls), Con 5 triple niente da fare per i Suns a Dallas (5/23 , 21,7), per i Bulls (5/15, 33,3) a Los Angeles e gli Hawks (5/22,22,7). Con 6 i Knicks sono caduti in casa (6/18, 33,3) ma Portland è riuscita a vincere con 6/27 (22,2 minimo della giornata, 1/7 e 0/3 dei suoi migliori giocatori Lillard e McCollum) una gara che si stava mettendo male importantissima per tenere l’8° posto.
SKY SPORT TV- Dopo Clippers-Bulls (oggidifferita ore 14 e 23.30 2HD e alle 18 3HD, commento Tranquillo-Pessina), la programmazione settimanale prosegue con: diretta Rockets-Heat ore 2 mercoledì 3 febbraio SS 2HD (differita ore 14 e 22.30 2HD); diretta Wizard-Warriors ore 2 giovedì 4 febbraio SS 2HD (differita 14.30 e 21.30 2HD); sabato 6 ore 23 diretta Houston-Portland su SS 2 HD (differita domenica 7 ore 10 3HD e 18 2HD).
RISULTATI 31 genn: LA CLIPPERS-Chicago 120-93 (21 JJ Redick 4/4 da3, 19 C.Paul 1/4 da3, 17 A.Jordan +20r tl 5/8 4st; 23 J.Butler 8/22 tl5/7 0a 1r, 20 D.Rose, 15 P.Gasol +14r 5a 7/10, assente N.Mirotic); MIAMI-Atlanta 105-87 (18 C.Bosh 6/14, 17 D.Wade 8r, 13 A.Stoudemire 12r, assente H.Whiteside; 17 P.Millsap, 17 A.Horford 3/3 da3, 15 J.Teague 3/11 0/5 da tl9/9 6a 6f, 8 K.Bazemore +10r); ORLANDO-Boston 119-114 (24 E.Fournier 8/11 4/5 da3, 19 A.Gordon +14r 0/2 da3 tl3/9, 16 N.Vucevic 13 7a 3st; 26 M.Smart 5/9 da3 5r, 25 I.Thomas 5/9 da3); DALLAS-Phoenix 91-78 (27 Der.Williams, 15 C.Parsons 5/14 2/8 da3, 9 Z.Pachulia +15r, assente D.Nowitzki; 19 D.Booker, 14 M.Teetovic 3/11 2/6 da3 tl6/6, 12 T.Chander +13r 0/3tl); New York-GOLDEN STATE 95-116 (24 C.Anthony 10r 8/18 0/2 da3 3pe, 14 K.Porzingis 3/8 2/2 da3 6r, 9 R.Gakway 3/13 1/4 da3, assente J.Calderon; 34 K.Thompson 14/18 5/6 da3, 20 Dra.Green + 10r 10 a 9/9 2/2 da3 0/2tl 2re 2t, 13 S.Curry 5/17 3/11 4r 3pe, 10 A.Bogut 12r); PORTLAND-Minnesota 96-93 (21 D.Lillard 5/14 1/7 da3 tl10/12, 21 CJ McCollum 9/19 0/3 da3, 13 M.Leonard 3/7 da3 6r; 21 KA Towns +13r, 15 R.Rubio 6/7 1/1 da3 tl2/5 9a 3re, 13 G.Dieng 10r); LA Lakers-CHARLOTTE 82-101 (23 K.Bryant 8/18 4/8 da3 8r 3a, 10 J.Randle +11r, 0 R.Hibbert 0/4 2r 3st; 19 M.Kidd-Gildchrst +12r, 19 Marv.Williams +12r 3st, assente N.Batum)
A cura di ENRICO CAMPANA