Federico Buffa è tornato sul palco.
A margine del suo nuovo spettacolo teatrale “A Night in Kinshasa”, in scena al Teatro Carcano di Milano fino a sabato 14 ottobre, il narratore di Sky ha concesso un’intervista esclusiva a Sportal.it, partendo proprio dal racconto del celebre match di boxe vinto da Muhammad Ali.
“Non sono un attore – ci tiene subito a precisare – ma è un piacere stare sul palco. La versione televisiva aveva lasciato indietro troppe cose e quando mi è stato proposto questo spettacolo ho subito accettato. La rivalità con Frazier è stata più sentita ma questo incontro con Foreman non ha eguali per location, tempo e come è stato vinto per superiorità intellettuale da Ali, contro un avversario più giovane e più forte”.
“E’ un match che va oltre lo sport e ci è piaciuto sottolinearlo anche nel finale con l’incontro avvenuto anni dopo e l’inizio di un’amicizia tra due grandi rivali sul ring. Non ci sono paragoni perché è stato un’epoca irripetibile. Il prossimo impegno comunque è già delineato: racconterò su Sky le storie sportive legate al ’68, con digressioni funzionali”.
Impossibile non parlare però con Buffa anche e soprattutto di Nba: “Come andrà quest’anno? Come l’anno scorso. Se non succede qualcosa di barbaro, come un infortunio, non vedo come Golden State possa perdere una serie. L’unico errore che potrebbero fare è tirare fuori lo specchio dal cassetto. L’anno scorso Durant non aveva un avversario e anche quest’anno mi sembra il più determinante di tutti in una scacchiera tattica. Cleveland vincerà ad Est, se la giocherà in finale ma credo che la migliore dell’Ovest sia ancora superiore”.
Chiosa su Gallinari, passato ai Clippers: “Si trova in un contesto tecnico migliore del precedente, come squadra e ambiente. Poi come riusciranno a giocare assieme non saprei, ma certamente ci saranno dei minuti in cui Danilo sarà la prima opzione allo Staples Center davanti a 20.000 persone e credo sia una bella sensazione”.