Un grande coach americano del mezzofondo ha puntato il dito contro il gioco al massacro della NBA. Coperti di milioni, sull’argomento i giocatori non fiatano anche se la grintosa avvocatessa di colore del Bronx alla quale hanno affidato la politica del loro sindacato ha mandato ai proprietari e al commissioner questo messaggi: sarà il caso di parlarne.
Il motto è dunque “die hard”, duri a morire, andare avanti, resistere. E se fa un pò sorridere la dichiarazione di Irving che ha incolpato le cimici che si è portato dietro dall’ Hilton di Oklahoma per la sconfitta casalinga con i Pistons, è giusto sottolineare l’impresa dei Warriors. I campioni (e probabili campionissimi) hanno giocato 3 gare in trasferta in 4 giorni viaggiando fra Portland, Los Angeles e Atlanta rialzandosi brillantemente dopo i 137 punti e i 32 di scarto con i Blazers di venerdì per vincere sabato il derby coi Clippers e lunedì notte battere gli Hawks per la vittoria n.50 nella corsa al record fissata nella 73 vittorie (una più dei Bulls di Jordan ’95-96) in 82 gare di regular season. Intanto i 50-5 già un record assoluto, i Bulls passarono all’ultima boa con 50-6.
Ingaggiato e subito portato in panchina (ma senza andare in campo) Anderson Varejao, il centro brasiliano dei Cavs con le cifre più basse della stagione in quel ruolo (2,6 punti 2,9 rimbalzi e 10 minuti di media) il titolare Andrew Bogut, assente a Los Angeles per un risentimento al polpaccio è subito tornato in quintetto dando il suo contributo con 11 rimbalzi. Dopo la fugace apparizione coi Clippers, Brandon Rush è rientrato nei ranghi e quindi i Warriors hanno le spalle coperte in attesa del recupero di Festus Ezeli, il centro di ricambio e anche se gli Hawks sono stati migliori a rimbalzo (47-43) ha funzionato perfettamente la “formula Warrior” per la quale il miglior attacco vale più della miglior difesa. Il 28-6 iniziale è stato un tremendo colpo da ko, tuttavia i Falchi sono riusciti a rialzarsi nonostante la giornata-no di Benzemore (4 punti, 1/7), il suo uomo chiave. Chiuso il primo quarto sotto di 15 (30/15) e di 19 all’intervallo, grazie all’innesto della copia di Rajon Rondo, il tedeschino Dennis Schroder, top-scorer degli europei che per poco non ha messo fuori gli azzurri nelle qualificazioni, gli Hawks hanno doppiato i rivali nel 3° (36-18). Ma si sa che questi Warriors hano vinto 100 partite consecutive quando hanno avuto un vantaggio di almeno 15 punti, e la regola è stata rispettata e con 36 punti di Curry e 27 di Klay Thompson (con 5 triple a testa) e quel leone di Draymond Green (14 rimbalzi e 9 assist, il migliore in queste voci della sua squadra ma irriconoscibile al tiro, 2/11 e 0/4 da 3) è stata archiviata anche la 50esima vittoria. A ricordo della trasferta, tanto per spezzare la routine, Draymond Green , il re delle triple doppie con 11 in stagione, si è permesso di interrompere il suo coach nella conferenza stampa pre-gara richiamandolo ai suoi doveri di spogliatoio e gettato dell’acqua sul capo di Curry nelle interviste del dopo-gara. Anche quell’anima candida di Curry si è lasciato andare a un moccolo irriferibile, mentre all’accusa di non essere “simpatico” (likeable) Kerr ha risposto con il suo tipico humor inglese: “Io sono certamente simpatico, tu sicuramente no..”. Poi Kerr ha elogiato il suo pilastro: “Green è il giocatore più odiato della NBA, ma non ha eguali come simpatia se lo conosci”. Sembra di rivedere un certo Dino Meneghin.
Il back to back è riuscito solamente ai Raptors che hanno vinto di 27 punti al Madison, oramai terra di conquista anche con la gestione di coach Rambis, grazie alla prima tripla doppia stagionale di Kyle Lowry (22 punti, 11 assist, 11 rimbalzi), a 20 di Valanciunas nel derby baltico con Porzingis.Mettiamoci anche i 42 punti della sua motivatissima panchina: 10 e 9 rimbalzi di Biyombo, 13 e 6 assist di Corey Joseph, il play della nazionale canadese e il 4/8 da 3 di Terrence Ross uno dei migliori “sesto uomo” della stagione.
Dopo aver vinto nettamente a Oklahoma complice il peggior ultimo quarto della stagione dei Thundercity, nel back to back inaspettato flop casalingo dei Cavaliers contro Detroit che ha cancellato le due ultime sconfitte col quintetto in doppia cifra, le invenzioni di Reggie Jackson che i Knicks hanno tentato di ingaggiare, i rimbalzi di Drummond e la conferma del 19enne rookie Stanley Johnson, n.8 del draft.
Per LeBron una delle peggiori serate della stagione (12 punti, 6 perse, -5 di valutazione) e che dire di Tristan Thompson (zero punti in 22 minuti), o della panchina spenta (15 unti) col debutto di Channing Frye (3 punti), il cambio d West a Oklahoma, dopo una serie di esami approfonditi per un problema dell’ingrossamento del cuore?
Back to back infruttuoso anche per Boston a Minnesota che invece si consola con la crescita di Karl Anthony Towns (28 punti, 13 rimbalzi 4 assist). Vinta la sfida con Porzingis il n.1 del draft , il ragazzo del depresso New Jersey è lanciato alla conquista del trofeo di Rookie of The Year dimostrando anche di essere anche un giocatore versatile, dopo la sorpresa della vittoria della prova di abilità (Skills) dell’All Star Game dove si sfidavano i centri e i play. Back to back disastroso per i Suns, -40 coi Clippers in trasferta, 12esima sconfitta consecutiva (coincidente col cambio di allenatore) e a 15esima di seguito in trasferta.
l termine delle 24 ore concesse a Detroit per una verifica del problema alla schiena di Donatas Motijeunas, il giocatore è stato rispedito ai Rockets. E quindi salta o sarà da rivedere questo “trade” complesso: i Pistons ritirano la prima scelta 2016, Motiejunas e Marcus Thornton torneranno ai Rockets; tornerà Joel Anthony che era stato mandato ai Rockets e poi ceduto a Filadelfia per avere in cambio per il nigeriano Chukwudiebere Maduabum (2a scelta).
Chiusura del mercato: Jimmer Fredette ha segnato 1 canestro da 3 nella prima delle 5 partite di contratto con i Knicks e Steve Novak ceduto da Oklahoma a Denver ha debuttato coi Bucks giocando un minuto.
SKY TV – Giovedì 26 ore 2 Chicago-Washington (differita ore 14, ore 23 SS 3HD); 28 febbraio ore 2 Oklahoma-Golden State (differit 10.30 e 17).
RISULTATI 22 febbraio – Cleveland-DETROIT 88-96 (330 K.Irving 3/7 da3, 24 K.Love 3/7 da3, 12 L.James 5/18 0/4 da3 tl2/2 8r 5a 3rec 6pe, 0 T.Thompson 6r; R.Jackson, 19 K.Caldwell-Pope, 16 A.Drummond +15r tl8/14); New York-TORONTO 95-122 (23 C.Anthony + 11r 5a 1/2 da3, 21 R.Lopez +13r 10/11, 17 K.Porzingis 7/14 2/6 a3 2r 1a, 0 J.Calderon; 22 K.Lowry + 11r 11 a 2/4 da3 tl6/6, 22 D.DeRozan 1/3 da3, 20 J.Valaciunas 6r); MIAMI-Indiana 101-93 d.t.s (24 G.Dragic 8r 5a, 19 H.Whiteside +18r, 13 L.Deng +16r 5/18 0/3 da3, 16 D.Wade 4/21 0/2 da3 tl 8/10, inf.Bosh; 31 P.George +1r 4a 4/7 da3, 1 G.Hill 0/7 0/4 da3); MILWAUKEE-LA Lakers 108-101 (27 G.Antetokounmpo +12r 10a 0/1 da3 3 rec 12/17 tl3/6, 18 K.Middleton, 15 J.Parker 9r, 12 G.Monroe; 19 N.Young, 15 K.Bryant 3/12 1/5 da3 tl8/9 5r); Atlanta-GOLDEN STATE 92-102 (23 A.Horford +16r, 18 D.Schroder 8/12 2/5 da3 6a, 17 J.Teague, 11 P.Millsap 4/13 1/4 da; 36 S.Curry 14/22 5/11 da3 6r 8a, 27 K.Thompson 5/14 da3, 6 Dra.Green 2/10 0/4 da3 14r 9a 4pe); MINNESOTA-Boston 124-122 (28 CA Towns +13 r, 17 G.Dieng, 15 R.Rubio tl9/11 8r 8a; 27 J.Crowder 4/6 da3 9r, 22 A.Brdley 4/9 da3, 18 I.Thomas 8/20 2/7 da3 9a 1r); LA CLIPPERS-Phoenix 124-84 (22 JJ Redick 4/6 da3, 18 Jeff Green 17 D.Jordan +11r tl5/11, 14 C.Paul +14a; 20 A.Goodwin, 14 A.Len 8r).
A cura di ENRICO CAMPANA