I Golden State Warriors dopo aver riconquistato la vetta della NBA a quarant’anni dall’ultima volta, si sono goduti tutti i momenti estivi vissuti da campioni.
Nonostante questo per una franchigia non è possibile sedersi sugli allori perché vincere un titolo non è facile, riconfermarsi è ancor più difficile per non parlare del creare una dinastia.
L’obiettivo della franchigia californiana, di Steph Curry e di tutto lo staff è di diventare una vera e propria corazzata per cinque o più anni, sfruttando la giovane età del proprio roster, l’innalzamento del cap e un nucleo di giocatori che ha dimostrato di aver clickato nella giusta direzione agli ordini di Kerr. In estate è stato fatto il primo passo verso questo obiettivo rifirmando Draymond Green, il vero motivo per cui la squadra ha svoltato le proprie prestazioni sui due lati del campo. Il leader vocale della squadra è lui e riconfermarlo era semplicemente la priorità, ma se dal punto di vista di stelle con Klay Thompson e Steph Curry saldamente sotto contratto, la vera difficoltà sarà di trattenere dei gregari che hanno dimostrato di valere molto più della terza/quarta opzione. Ovviamente uno di questi è Harrison Barnes, che con la sua versatilità ha permesso a Kerr di girare i quintetti, farlo giocare da guardia o da finto lungo in ala forte senza che il rendimento della squadra ne risentisse. Di sicuro non stiamo parlando di una stella di prima grandezza (perlomeno non ancora), ma è un giocatore dalla notevolissima utilità, alla quale unisce un’ottima dose di talento e perimetralità che permette a Kerr di allargare a dismisura il campo.
Il secondo obiettivo estivo per il front office dei Warriors era di gettare le basi anche del suo rinnovo e magari portarlo a termine prima del 31 ottobre, data in cui in caso di mancato accordo, lo avrebbe messo sul mercato della restricted free agency. L’offerta dei Warriors è interessante perché allungherebbero all’ex North Carolina un contratto quadriennale da 64 milioni di dollari come riportato da Adrian Wojnarowski, che sarebbe molto simile al quinquennale da 82 offerto a Draymond Green. Le correnti di pensiero possono andare dai soldi meritati, all’esagerazione per quello che è, a tutti gli effetti, un comprimario ancorchè di lusso. La palla è passata al giocatore e al suo nuovo agente Jeff Schwartz, subentrato a Jeff Wechsler che aveva stabilito a 16 milioni annuali la base per le rinegoziazioni. Lo stesso Wojnarowski ha poi aggiunto che il giocatore avrebbe gentilmente declinato l’offerta e ora si aprirà un tira e molla tra società e giocatore.
A cura di Basketissimo.com