Il 20 di gennaio, compleanno del basket, il gigante dello sport nato nel 1892 a Springfield con una sfida 9 contro 9 e per canestro un cesto della frutta, sarà d’ora in poi ricordato anche per un primato mortificante: il 1 dicembre 1967 il grade Wilt Chamberlain sbagliò 22 tiri liberi. Uno in meno di Andre Drummond, il re del rimbalzo di questa stagione che ne ha sbagliati 23 sui 36 tirati. Nemmeno Dwight Howard, che per due volte ne ha tirati 39, aveva fatto tanto. Lo scenario di questa impresa è il mortificante uso della regola intitolata a Shaquille O’Neal che veniva fermato sistematicamente dal fallo, col duplice effetto: tenerlo lontano dai ferri per la sua mole e mandarlo in lunetta sfruttando la mano quadra. Anche se la tattica, moralmente poco sportiva, ha almeno punito chi pensava di sfruttarla a scapito del gioco per avendo nelle su fila un giocatore spesso vittima di questa gherminella, Dwight Howard. Ma la nemesi è una strega beffarda, e nemmeno la tripla-doppia pesantissima di James Harden (33 punti, 17 rimbalzi e 14 assist ha salvato i Rockets dalla sconfitta perché proprio Howard è uscito qusi subito dal campo per un infortunio alla spalla senza segnare un canestro. Insomma, come dicono in Lombardia “San Giovanni non fa inganni”.
E’ un po’ il concetto espresso con altre parole da Stan Van Gundy: “Non è stata una sfida a scacchi, è giusto quello che volevano coi falli”. I compagni hanno tirato fuori il meglio e i 5 starters hanno segnato la bellezza di 96 punti con una doppia-doppia di Drummond nonostante solo 4 tiri e 2 canestri.
Alla crudele domanda dei giornalisti che gli chiedevano di questo record storico, Drummond ha risposto con saggezza e realismo: “Però abbiamo vinto noi”. E difatti la stagione dei Pistons di Van Gundy conferma il pieno rilancio dei nipotini dei famosi “Bad Boys” di Isiah Thomas e Bill Laimbeer. Sono al 5° posto all’Est sopra il 50% (23/19) e fra le sole quattro squadre a battere i Warriors che dopo il ko di Auburn Hills continuando nella campagna all’Est hanno sfogato la rabbia umiliando sul loro campo le due squadre più quotate della Conference, + 34 Cleveland a LeBron e +31 ieri notte a Chicago nella peggior serata di sempre per il duo spagnolo architrave del rilancio dei Bulls: 1 punto per Paul Gasol con 8 tiri falliti e 0 per Mirotic con 5 tiri falliti. Giusto l’handicap insormontabile per tentare di mettere la sfida su un piano di equilibrio , vedere i 38 assist contro 14, i 55 rimbalzi, il 52,6% nel tiro contro il 37% dei Bulls di Hoiberg a quale i 52 punti degli esterni (29 Rose, 23 Butler) sono serviti solamente per impedire un disastro di proporzioni maggiore seppure con l’alibi dell’assenza del fighter Joaquin Noah che il suo coach ha declassato da partner per avere più punti in attacco con Mirotic che deve farsi le ossa essendo alla sua seconda stagione.
Nei giorni scorsi Draymond Green dopo a sconfitta di Detroit aveva dichiarato che i Warriors erano concentrati sul record assoluto di vittorie in una stagione, e avendole suonate ai Cavals e ai Bulls significa che hanno intenzioni serie. Chi studia i filmati di Curry, sa che è impossibile passargli la palla perché il suo ball handling è da Houdini. Non sai mai cosa farà, solo Gallinari è riuscito a rubargliela tuffandosi a terra. Un’azione da highlight irripetibile. Per capire come hanno giocato i Warrios all’United Center basta rileggere lo scut del quintetto: 25 punti 11 assist e 3 triple di Curry, 20 di Klay Thompson 3 triple e 3 stoppate, 19 di Harrison, questo per quanto concerne gli Splash Brothers. Più il centro Bogut in doppia cifra ai rimbalzi (12) e un’ipotesi dell’ennesima tripla-doppia del primatista della stagione, Draymond Green. La notte in cui è rimasto a secco nelle triple e nei liberi (0/3 e 0/2) e segnato solo 6 punti ha tirato giù 10 rimbalzi e regalato 9 assist. Per capire chi è questo mostro che assomiglia a LeBron e anche lui viene dall’Ohio.
Grazie alla sconfitta di Utah (18/24, 42,8) al Madison e al partitone di Cousins (top scorer del turno più 16 rimbalzi, 1 meno del rookie di Minnesota e n.1 del draft KA Towns che ha toccato con 27 punti l’high personale da quando è nella NBA) e alla netta vittoria sul campo dei Lakers i Kings (18/23, 43,9) salgono all’8° posto. Da qui alla fine è una partita a quattro con Jazz, Blazer (19/26, 42,4 dopo la sconfitta in casa con Atlanta che ora tallona i Raptors per il 2° posto all’Est) e i Nuggets (16/26 38,1) che fino a metà novembre erano a centroclassifica all’Ovest prima che gli infortuni a catena fermassero la squadra del SuperGallo.
Serata di routine per Bargnani guarito dalla storta alla caviglia (4 punti in 13 minuti nella sconfitta casalinga con 79 punti solo contro Cleveland coi suoi problemi) e per Marco Belinelli che non riesce a resettare il suo tiro-killer (2/10, 2/5 da 3 e 0/5 in area 3 assist in 21′).
RISULTATI mercoledì 20 gennaio – Orlando-FILADELFIA 87-96 (15 N.Vucevic 11r, 21 E.Payton +10a, 15 T.Harris +10r; 20 J.Okafor 5r, 13 I.Smith +11a, 8 R.Covington +11r); WASHINGTON-Miami 106-87 (18 J.Wall + 10a 1/5 da3, 18 B.Beal 1/3 da3, 15 M.Gortat +12r 7/12; 18 C.Bosh, 16 L.Deng, assenti Wade, G.Dragic, Udrih); Brooklyn-CLEVELAND 78-91 (16 B.Lopez +10r, 14 T.Young, 3 J.Johnson 1/4 da3 1r 1a, 4 A.Bargnani 2/4 2r 1a 13′; 17 K.Love + 18r 1/3 da3 4pe, 17 L.James 1/1 da3 5r 4pe, 10 T.Thompson +10r); NEW YORK-Utah 118-111 (30 C.Anthony 7r 9a, 22 R.Lopez +12r, 19 K.Porzingis 2/5 da3, 18 Derr.Williams; 9 R.Hood 5/10 da3 6r 5a, 27 G.Hayward 1/4 da3 8/19 tl10/10, 11 R.Gobert 8r 2st); TORONTO-Boston 115-109 (34 D.DeRozan 13/25 0/1 da3 tl 8/9, 19 J.Valanciunas + 12r 9/9, 14 K.Lowry 4/9 da3 0/2; 21 I.Thomas +10a 3/7 da3, 19 A.Bradley, 18 K.Olynyk 7/10, 17 J.Crowder, 3 J.Sullnger 1/7 3r); Chicago-GOLDEN STATE 94-125 (29 D.Rose 12/22 0/2 da3, 23 J.Butler 0/2 da3, 1 P.Gasol 0/8 8r, 0 N.Mirotic 0/3 da3; 25 S.Curry +11a 3/9 da3, 20 K.Thompson 3/8 da3 3st, 19 H.Brnes, 6 A.Bogut +13, 6 Dra.Green +10r 9a 0/3 da3 tl0/2); Houston-DETROIT 114-123 (33 J.Harden + 17r 14a 9/23 3/7 da3 tl12/12 6pe, 18 T.Lawson, 18 T.Jones, 10 C.Capela +13r, 0 D.Howard; 22 Marc.Morris, 22 K.Caldwell-Pope,18 E.Ilyasova, 17 R.Jackson, 17 A.Drummond + 11r tl13/36 2/4), OKLAHOMA-Charlotte 109-95 (26 K.Durant 1/5 da3 5r 5a, 16 R.Westbrook +15 a 8r 5/14 0/3 da3 5rec 5pe, 10 S.Adams +10r, 12 E.Kanter 6r; 21 K.Walker 2/4 da3, 16 J.Lin, 0 N.Batum 0/3 da3 0/4 6r 3a); DALLAS-Minnesota 106-94 dts (30 C.Parsons 13/20 3/6 da3 8r, 15 W.Matthews, 12 Z.Pachulia, assente D.Nowitzki; 27 KA Towns +17r 1/1 da3 6st, 23 A.Wiggins, 2 R.Rubio +11 a 1/9 0/4 da3 5pe); Portland-ATLANTA 98-104 (28 CJ McCollum 12/23 2/7 da3, 18 D.Lillard 8/22 1/6 da3 5r 6a, 10 L.Myers +10r; 23 P.Millsap 3/3 a3 9r, 23 K.Bazemore 3/6 da3 5r 5a, 3/13 D.Schroder 1/4 da3); LA Lakers-SACRAMENTO 93-112 (18 B.Bass, 15 K.Bryant 4/13 2/7 da3 tl 5/5 4r 3a, 6 J.Randle +12r 2/11; 36 D.Cousins +16r tl12/10, 12 W.Cauley-Stein +10r, 11 R.Rondo +17a 6 M.Belinelli 2/10 2/5 da3 1r 3a 19′).
A cura di ENRICO CAMPANA